Ott 14, 2010 | Notizie | 0 commenti

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ACCESSO ALLE CURE DELLE MALATTIE CRONICHE: ZONA A TRAFFICO LIMITATO

cura-malattie-cronicheL’accesso alle cure delle malattie croniche è una zona calda, limitata a pochi, spesso aggravata da diagnosi tardive e servizi territoriali inefficienti: è quanto emerge dalla prima conferenza tenutasi su questo delicato argomento.

L’assistenza pubblica è a pezzi e, quella privata, invece, … a che prezzi! Già, perché mentre diminuisce l’erogazione gratuita di parafarmaci, ne aumenta il costo a carico dei cittadini, che ogni anno spendono 1600 euro per protesi ed ausili, circa 850 per visite ed esami di controllo, 1800 per l’assistenza psicologica.
Dulcis in fundo: l’amaro in bocca arriva da medicine necessarie e non rimborsabili, per le quali si arrivano a pagare annualmente persino 2500 euro.
E, ahi noi, non si può badare a spese neanche con le badanti, il cui costo annuo si aggira intorno alle 9400 euro.

Per trovare delle contromisure a favore del cittadino, si è attivata la civicratica Cittadinanzattiva. Per ricostruire la sanità, un castello che, per ora, è un castello di carte, occorre ripartire dalle fondamenta, con una revisione dei livelli essenziali di assistenza.

E’ essenziale puntare all’elenco delle malattie croniche, invalidanti e rare, nonché alla revisione del Nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili; un altro mattone sarà quindi l’aggiornamento delle tabelle relative alle percentuali dell’invalidità civile e la messa in opera di forme strutturate e permanenti atte al coinvolgimento delle Organizzazioni di tutela del diritto alla salute. Va poi buttato giù il muro di fronte al quale si trova il cittadino, imprigionato nei tempi di attesa, ampliando il numero delle prestazioni per le quali sono individuati i tempi massimi di attesa. Perché la spesa per le malattie croniche non si abbatta sulla testa del cittadino come una tegola, si aumenti infine il tetto della spesa complessiva farmaceutica pubblica, con particolare riferimento a quella farmaceutica ospedaliera.

(Francesca Toncli) 

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