Tempo di lettura: 8 minuti

DISASTRO AMBIENTALE IN LOMBARDIA

Il Lambro è uno dei "fiumi più inquinati d’Italia e continua a portare un contributo di veleni insopportabile per il Po", spiega Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia, tra le 20 Associazioni Guida di Civicrazia. "E’ dagli anni 70 che il fiume è oggetto di ‘cure’, con investimenti pari a circa 5.000 miliardi di vecchie lire per il suo risanamento", eppure non si riesce ad uscire dall’emergenza.

Il disastro ambientale di questi giorni riporta all’attualità la questione con numeri impressionanti: si parla di 10 milioni di litri di olio combustibile e gasolio rivesarti nel fiume. Una quantità di liquidi inquinanti pari a 670 autocisterne. Chi sono gli autori di un simile scempio?

"Nel 1988 era stato istituito un piano straordinario di bonifica ‘Lambro-Seveso-Olona’ per riqualificare i tre fiumi piu’ importanti e piu’ degradati dell’area milanese, ma non e’ mai stato realizzato. Lo stesso piano di tutela delle acque regionale ha rinunciato esplicitamente alla possibilita’ di un serio recupero del fiume, affermando che sarebbe comunque impossibile entro il 2015 raggiungere il ‘buono stato ecologico’ richiesto dall’Europa. Dopo la dichiarazione di ‘morte biologica’ del Lambro, l’entrata in funzione dei 3 depuratori milanesi ha ridato al fiume una seppur minima vitalita’, ma questo non basta certo per salvare la situazione", ci chiariscono gli amici del WWF. "E ora questo!"

"Per rimediare ad un simile disastro ambientale non basterà bonificare le macchie nere, si dovrà anche ricreare un habitat naturale capace di sostenersi. Il Lambro è da piu’ parti dato per morto, ma il rilancio dei 130 km del fiume non solo è possibile, ma è necessario per il benessere di tutto l’ecosistema del Po e delle attività – anche umane – che da esso dipendono".

E’ urgente una risposta forte in difesa dell’ambiente. Per questo il WWF invita nuovamente la Regione Lombardia a prendere un serio civicratico impegno per definire un piano di gestione del fiume colpito dalla colata nera. La Regione ha già chiesto lo stato di calamità.

Seguici in X con link a @CivicraziaItaly

Articoli Correlati

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »