Set 29, 2016 | Notizie | 0 commenti

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DONNA

Donna

La Donna è “femmina”, in alcune culture e in alcune visioni sociali acculturate e altre tribali. Femmina innanzi tutto, quanto viene richiesto a una femmina fin dalla sua nascita, quanto riguarda l’evento è differente in diverse aree socio economiche, in diversi paesi, e nelle diverse famiglie. Le influenze antropologiche, di status, di ruolo, i canoni assunti per in suo riconoscimento vanno spesso al di là del suo diritto di esistere, a realizzarsi e autodeterminarsi. In alcune nazioni la condizione femminile è sottoposta a doveri, a obblighi, costrizioni, che ledono ampiamente i diritti umani; alle volte la sua indennità fisica, la sua volontà. Prigioniera in un corpo, risente di condizioni di disparità, diseguaglianza, nella libertà, nella realizzazione, nel diritto a esistere. Fortunatamente le battaglie per i diritti umani, di queste ancestrali e pericolosissime credenze (in alcuni stati: legge), non sono condivise dalla comunità internazionale, e il ruolo delle donne è sempre più vicario di quello maschile, le differenze di atteggiamento e di trattamento nei paesi civili è, si vuole mostrare corretto, liberale, egualitario. Nell’ intento di riconoscere la parità di genere in tutti i suoi aspetti. Eppure non mancano ancora le dissonanze cognitive, che privilegiano il bello e il seduttivo. Una donna apprezzata doppiamente, deve rispondere ai canoni maschili; di femminilità, dolcezza suadente e passiva. Seduttiva, o al contrario assertiva, ma dopo avere creato legami reciproci di dipendenza, affettiva. Solo l’ombra, oscura e crudele, (non bastano poche generazioni a cambiare tendenze nelle società civili, e nel singolo), degli oltraggi alle donne / femmine, con modalità aberranti, ci ricorda, che dietro una cultura che avanza, ancora enormi sacche di riserva, di concezioni patologiche, o antropologiche, rendono la Donna vittima facile. La femmina un oggetto negato, persino da uccidere. La Donna resiste, per sé, per i figli. Il termine sacrificio, anche per molteplici professioniste, dotte, è la parola d’ ordine, difesa delle conquiste fatte, del ruolo pubblico. Non più scialli neri, non più silenzi muti, nel consesso dei maschi, eppure:”. una donna uccisa, violata: ha tentato, di dire di no.! “Doveroso opporci al sacrificio delle donne. Sicure tutte di essere disposte a esistere? Colonne di forza, legate all’ uomo da sentimenti, oltre, il potere. Esistere non da una costola di Adamo? La forza che, fino ad oggi, oltre lo sterminio delle neonate, i tabù, ricerchiamo, è al di là delle comode ginocchia di papà!

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