PREVALENZA DELLA MALATTIA EMICRANICA NEI PAZIENTI ELETTROIPERSENSIBILI
Un recente articolo scientifico ( https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37373785/) di ricercatori francesi ha evidenziato una chiara correlazione tra i pazienti affetti da ipersensibilità alle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti e l’emicrania,
STATO DELL’ARTE
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, sebbene non includa l’elettroipersensibilità o intolleranza ambientale idiopatica ai campi elettromagnetici come entità nosologica (stato di malattia) nei codici ICD, riconosce che i soggetti colpiti manifestano una percezione dei vari sintomi funzionali aspecifici con attribuzione ad esposizioni a campi elettromagnetici artificiali.
In Francia, l’elettroipersensibilità colpisce il 3-5% della popolazione generale (dato mutuabile anche alla popolazione italiana).
Recentemente un rapporto del 2020 delle Accademie Nazionali di Scienze, Ingegneria e Medicina statunitensi ha riconosciuto ufficialmente l’esistenza di effetti non termici (che si manifestano al di sotto delle soglie espositive) delle radiazioni non ionizzanti, negli esseri umani, con particolare riferimento al mal di testa.
LA RICERCA NELLO SPECIFICO E SUE FINALITA’
La ricerca scientifica ha preso in considerazione un rapporto sull’ipersensibilità elettromagnetica, dell’Agenzia Nazionale Francese per la sicurezza ambientale e le malattie sul lavoro (ANSES).
Tale ricerca ha raccomandato di chiarire se i mal di testa (cefalee) delle persone elettroipersensibili rappresentano prevalentemente malattia emicranica e se questo dato sia più preponderante rispetto alla popolazione generale francese.
Lo scopo della ricerca, pertanto, era di determinare la prevalenza della malattia emicranica utilizzando la versione francese del questionario ID Migraine (EF-ID MIgraine).
RISULTATI
Su un campione di 293 soggetti elettroipersensibili (di cui 97% di sesso femminile) l’emicrania è stata diagnosticata nel 65% dei casi. Questo dato di prevalenza sembra essere molto più alto di quello della popolazione generale femminile francese dove varia dall’11 al 30%, ed anche di quella belga (33.4% nel sesso femminile).
Da notare, inoltre, la prevalenza delle sorgenti elettromagnetiche per la genesi dei sintomi: smartphone, antenne di telefonia, cordeless, wi-fi, contatori intelligenti …
CONSEGUENZE NOCIVE SULLA QUALITA’ DELLA VITA DEGLI ELETTROIPERSENSIBILI
L’83% dei soggetti elettroipersensibili ha dichiarato che l’impatto della sintomatologia accusata sulla loro vita sociale è stato fortemente detrimentale. Frequentemente si accompagna a perdita dell’attività lavorativa, della propria abitazione, dei rapporti interpersonali sino a giungere all’isolamento sociale.
Una fascia di popolazione che necessita della massima attenzione.
Dott. Paolo Orio
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