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Feb 20, 2023 | Notizie | 0 commenti

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ELETTROSENSIBILITA: DA TESLA ALLA PETIZIONE

NIKOLA TESLA

Uno dei primi casi di Elettrosensibilità è stato Nicola Tesla (10 Luglio 1858-7 Gennaio 1943), citato in un lavoro scientifico del prof. Olle Johansson (Electrohypersensitivity: a functional impairment due to an inaccessible environment). Tesla era un serbo americano inventore, ingegnere meccanico ed elettrico, fisico, conosciuto per i suoi contributi al progetto della moderna corrente alternata e al sistema di fornitura della energia elettrica.

La descrizione del suo stato di salute somiglia molto a quella che oggi viene definita elettrosensibilità.

SINTOMI

Nel 1907 gli installatori di linee telegrafiche e gli operatori di centralini telefonici  mostrarono una particolare sintomatologia: disturbi nervosi (da cui il nome di nevrastenia o astenia nervosa), depressione, ansia, convulsioni, eruzioni cutanee e altri malesseri, tanto che gli operatori del centralino Bell di Toronto scioperarono richiedendo orari di lavoro più brevi e migliori condizioni di lavoro.

Il Dottor  Schliephake descrisse poi, nel 1932, i sintomi di persone che lavoravano vicino a una stazione radio a onde corte. I sintomi erano:  stanchezza diurna e sonno agitato, sensazione come di “tirare / pressione” sulla fronte e sulla parte superiore della testa, cefalea incoercibile, depressione, eccitabilità e nervosismo. Schliephake riferì che i sintomi erano correlati alla lunghezza d’onda utilizzata dal trasmettitore.

Nel 1973  Sadchikova M. (Clinical Manifestations of reactions to microwave irradiation in various occupational groups) espone la “sindrome da onde radio”. Nel lavoro scientifico vengono riportate le manifestazioni cliniche da irradiazione a microonde in vari gruppi professionali.

I sintomi riferiti erano: mal di testa, debolezza, disturbi del sonno, instabilità emozionale, vertigini, perdita della memoria, affaticamento e palpitazioni cardiache. Lo studio venne  presentato a un simposio dell’Organizzazione mondiale della Sanità nel 1974.

Nel 1981 vengono  descritti  da Raines della Nasa, nel Rapporto:  “Electromagnetic field interactions with the human body: observed effects and theories”,  sintomi insorti nel personale militare che  lavorava vicino ai radar.

Nel 1998 anche  Liakouris descrive la sindrome da microonde: Astenia, stanchezza, irritabilità, nausea, cefalea, anoressia, depressione. distonia cardiovascolare (bradicardia, tachicardia, iper/ipotensione), sindrome diencefalica ( sonnolenza, insonnia, difficoltà di concentrazione), alterazioni dermatologiche (allergie cutanee, eczema, psoriasi).

Negli anni 80 il prof. Olle Johansson, svedese, del Karolinska Institute di Oslo  scopre una nuova malattia: la  « malattia da schermo », legata all’utilizzo dei videoterminali. I lavoratori esposti manifestarono arrossamento cutaneo al volto, perdita di memoria, nausea, insonnia, vertigini, palpitazioni, affaticamento.

RICERCHE

Le sue ricerche esposte in varie pubblicazioni evidenziarono un aumento dei mastociti cutanei in tali soggetti.

Negli anni 90 aumentano gli studi che riportano correlazione tra sintomatologia accusata da alcune persone  e la esposizione alle tecnologie wireless.

Nota è la Sindrome de L’Avana. Tra il Novembre del 2016 e il 2017 diversi funzionari dell’Ambasciata  Americana e di quella Canadese in servizio a L’Avana (Cuba) accusarono una serie di disturbi neurologici come anomale percezioni sensoriali e cognitive associate ad altri sintomi come ronzio auricolare, vertigini, spossatezza, nausea, cefalea. Nonostante le indagini condotte non si riuscì a risalire alla causa.

Seguono le centinaia di Pubblicazioni Peer Review di scienziati indipendenti.

Ogni giorno aumenta il numero di soggetti  elettrosensibili o elettroipersensibili, così oramai definiti dalla letteratura internazionale.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)  continua a non ritenere i disturbi correlati alla esposizione a campi elettromagnetici e preferisce usare il termine IEI (Intolleranza ambientale idiopatica), pur riconoscendo tale sofferenza.

STUDI E RAPPORTI

Il numero di soggetti elettrosensibili, a seconda degli studi,  oscilla tra il 3 e il 5% della popolazione, il 10% presenta una forma grave. Circa tredici milioni di europei soffrono di questa patologia.

Nella “Lettera all’editore”  Hallberg e Gerd Oberfeld affermano: Diventeremo tutti elettrosensibili?

La prevalenza della Elettroipersensibilità nei vari paesi è, infatti, in crescita esponenziale.

In Italia si stima che 1.8 milioni di persone ne sia affetta.

Il Rapporto di Bioinitiative del 2012 sugli effetti biologico-sanitari dei campi elettromagnetici (redatto da 29 scienziati indipendenti, 1470 pagine in 18 capitoli) precisa: “abbiamo più prove di quante ne servano per comprendere come l’attuale esposizione comprometta la salute delle popolazioni”.

La Petizione al Parlamento Italiano deve ora portare al riconoscimento dei malati ambientali che vanno tutelati nel diritto alla salute, nella loro vita sociale e lavorativa.

Annunziata Patrizia Difonte

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