Femminicidi e morti sul lavoro secondo l’Osservatorio “Non Una Di Meno” sono fenomeni di “violenza che accomunano 3 omicidi sul lavoro al giorno, con le donne uccise, una ogni 3 giorni”; fenomeni tristemente sempre più emergenti che vedono alla loro base rapporti di debolezza, di sottomissione psicologica ed economica non solo delle donne, ma nel caso di infortuni sul lavoro, dei lavoratori in generale.
La problematica della sicurezza sul lavoro e differenza di “genere”
Ci sono lavoratrici o lavoratori che perdono la vita per svolgere un lavoro dove le misure di sicurezza o mancano del tutto o sono inadeguate, per poi ricevere una retribuzione non adeguata e dignitosa!
I diritti alla salute e alla vita dei lavoratori vengono calpestati in nome di un “profitto” che non li considera essere umani. E vi è di più, nell’ambito dello stesso lavoro,, per le donne vi sono altre differenze legate proprio al “genere” – per esempio attività precarie e mal retribuite occupate in massima parte da donne -, un’ulteriore problematica che si ripercuote sulle loro condizioni di lavoro e sui rischi a cui sono esposte, minando la loro sicurezza e la salute sul lavoro.
Femminicidi e morti sul lavoro: diritti negati
Negli ultimi tempi gli episodi sono cresciuti a dismisura e sembra veramente che nulla possa arginare le relative problematiche che sono simili e vanno di pari passo: infatti proprio nelle ultime settimane non passa giorno che non si senta di femminicidi e di morti sul lavoro.
Bisogna innanzitutto considerare che dietro ogni persona vittima sia degli omicidi sul posto di lavoro causati da mancata sicurezza, sia di ogni donna uccisa perché ha detto “no ad una vita di abusi”, ci sono affetti, progetti mancati, altre vite distrutte, figli rimasti orfani di cui pochi si fanno carico, ma soprattutto ci sono diritti negati!
? Diritto di essere libera di vivere la propria vita lontano da chi calpesta il proprio essere umano; lontano da colui che dice di amarle.
Ogni giorno la cronaca ci parla di uccisioni di donne che hanno cercato di lasciare ed allontanarsi dal proprio compagno, un soggetto che nega loro i più elementari diritti costituzionali credendo di avere il possesso sulla compagna. Troppo spesso una donna che lascia o minaccia di farlo è percepita dall’uomo come una proprietà, da uccidere prima di perderne il controllo e di accettarne l’autonomia; soggetti che quindi sentendosi abbandonati alla fine con l’omicidio danno sfogo alla loro ossessione.
? Diritto ad avere un lavoro dignitoso, pagato per quanto spetta, ma soprattutto diritto a svolgerlo in sicurezza senza rischiare la vita.
Allo stesso modo, ogni giorno la cronaca ci racconta di infortuni sul lavoro, determinati da mancanza di requisiti minimi di sicurezza, di comportamenti che negano i diritti fondamentali di coloro che pur di lavorare ed avere una dignità, si accontentano di essere sottopagati mettendo a repentaglio la propria sicurezza e la propria vita.
Anche qui ci sono diritti negati, diritti previsti dalla Costituzione, ma ignorati, in nome del dio denaro, dei profitti e di quanto altro a discapito della vita umana.
Purtroppo finché non ci sarà denuncia da parte delle donne vessate e da parte dei lavoratori sottoposti a condizioni pericolose, e un rapido intervento da parte delle autorità deputate, i fenomeni non diminuiranno.
Cosa fa Civicrazia per la difesa dei diritti: Sportello Telematico – Antenne Civicratiche
Civicrazia in particolare, per problematiche come queste, mette in campo il proprio aiuto, la propria assistenza attraverso:
• lo “Sportello Telematico” che ascolta, informa ed indirizza ad una reale cittadinanza partecipativa che vuole conoscere e far valere i propri diritti, raggiungibile all’indirizzo https://www.civicrazia.org/sportello-telematico/
• le “Antenne Civicratiche” – punti di raccolta e interazioni fra le Associazioni degli stessi Cittadini, che sostengono in prima persona le giuste battaglie per il nuovo Modello Partecipativo e Meritocratico: la Civicrazia – consultabile all’indirizzo https://www.civicrazia.org/antenne-civicratiche/
Per stimolare nei Cittadini il senso civicratico alla partecipazione e all’attivismo sociale, per rendere consapevole il Cittadino del proprio potere nei confronti della Pubblica Amministrazione ovvero di quali sono i modi per fare rispettare i propri diritti attraverso la personale partecipazione alle Battaglie Civicratiche, affinché cresca sempre di più la cultura della difesa dei diritti e la visione di una vera democrazia partecipata e meritocratica, tutti i Cittadini, fra cui donne maltrattate/abusate e lavoratori sottopagati e/o sottoposti a lavori senza norme di sicurezza, possono rivolgersi allo Sportello Telematico di Civicrazia per chiedere un aiuto o anche solo informazioni, poiché solo prendendo consapevolezza dei propri diritti e collaborando si può insieme cercare di debellare questi fenomeni che in una società moderna e civicratica non dovrebbero esistere!
MariaSilvia De Luca, Avvocato
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