Che la democrazia non sia solo formale.
Per Civicrazia ha particolare importanza la Giornata internazionale dei Diritti Umani del 10 dicembre, istituita in ricordo della firma – appunto nel dicembre 1948 – della Dichiarazione Universale ONU dei Diritti Umani. Sessantuno anni dopo, e a vent’anni dal crollo dei Muri stalinisti dell’ Est europeo e del muro razzista dell’ apartheid sudafricano, che riflessioni possiamo fare noi civicratici? La democrazia senz’altro nel mondo avanza, anche se organizzazioni come Amnesty International denunciano il recente "revival" ( nell’ultimo quindicennio) delle dittature terzomondiste, specie africane. Ma la vera sfida, oggi, è far sì che la democrazia non sia solo formale: e quello della privacy nel senso pieno del termine, più in generale dell’effettiva tutela dei diritti del cittadino, è davvero il crinale essenziale del pensiero democratico moderno. In Italia, comunque, proprio la Costituzione del ’48 ha significato la piena adesione della nostra Repubblica a quest’indirizzo di pensiero democratico e federalista sovranazionale ( pensiamo all’articolo 11, col totale ripudio della guerra, e, prima ancora, all’articolo 2, col parallelo, di chiaro sapore mazziniano, "diritti inalienabili dell’uomo"- "doveri inderogabili").
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