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I PERCHÈ DELLA MACROREGIONE MEDITERRANEA

L’Area del Mediterraneo era da tempo osservata con interesse da parte dell’Unione Europea. In essa, infatti, è indispensabile mantenere rapporti di stabilità e pacifico interscambio, anche in conseguenza della caduta negli anni ottanta dei due blocchi contrapposti (Occidente e blocco sovietico). Con tale caduta si sono aperte nuove opportunità soprattutto fra Stati confinanti.

Inoltre tutte le strategie messe in atto in precedenza, che erano tutte incentrate sulla prevalenza gerarchica dell’Unione Europea e su rapporti bilaterali con singoli Stati mediterranei, hanno avuto risultati modesti. Risaltava infatti la necessità di utilizzare strumenti strategici comuni tali da far crescere l’interazione più possibilmente diretta fra persone e istituzioni.

Tale modello di interazione viene ratificato dal trattato di Lisbona e da atti europei conseguenti con l’istituzione di 5 Macroregioni, posizionati lungo i confini dell’Unione Europea di cui 4 (Macroregione del Mar Baltico, Macroregione del Danubio, Macroregione Alpina e Macroregione Adriatica e Ionica) già con varo di Strategia mentre la quinta, la Macroregione Mediterranea, in pieno sviluppo.

PRINCIPIO DELLA SUSSIDIARIETA’

Per far sì che le 5 Macroregioni avessero un buon funzionamento, il Trattato di Lisbona ribadì il Principio della sussidiarietà, ossia che se un ente minore è capace di svolgere il proprio compito l’ente superiore non deve intervenire ma sostenerne l’azione. Fondamento giuridico normativo delle Macroregioni è rinvenibile nel Libro Bianco sulla governance europea, COM (2001), 428, in G.U.C.E. C 287 del 12 ottobre 2001 e nel Libro verde sulla coesione territoriale.

Tutto ciò rappresenta anche uno spostamento della cabina di regia da Bruxelles direttamente nei territori. Tale spostamento permette di sviluppare, gestire e controllare progetti ad un livello più vicino ai cittadini.

 

INTERVENTI SULLA MACROREGIONE MEDITERRANEA

Già nel 2008 durante la Conferenza dell’Unione del Mediterraneo il Presidente francese Nicolas Sarkozy auspicò che “il Mar Mediterraneo non sia il nostro passato, ma il nostro futuro”. Come evidenziò Sarkozy, presidente di turno dell’Unione Europea, questo processo di integrazione è inarrestabile.

Un intervento del Presidente della Regione Abruzzo al Comitato Europeo delle Regioni, facendo risaltare tale unanime volontà, ha evidenziato: “Alla luce della grave crisi ambientale ed energetica che stiamo vivendo è quanto mai necessario ed urgente che le istituzioni europee definiscano una strategia comune, finalizzata a valorizzare lo sviluppo dell’intera area nella sua componente terrestre e marittima. Questa deve essere basata sulla promozione delle energie rinnovabili e sulla creazione di una rete di trasporto euro mediterranea multimodale integrata, oltre che sui pilastri dell’economia blu, della connettività, della qualità ambientale e del turismo sostenibile”.

Nikola Dobroslavic, Presidente della Contea di Dubrovnik-Neretva(Croazia), ha evidenziato: “C’è bisogno di una strategia macroregionale per il Mediterraneo. Questo mare, che mette in contatto tra loro culture, economie, regioni e paesi che si affacciano lungo le coste è tra i più inquinato e tra i più gravemente colpiti dai cambiamenti climatici. L’approccio macroregionale, già sperimentato e collaudato dall’Unione Europea in varie parti del continente, aiuta di certo le regioni e i paesi dell’Unione Europea e dei paesi terzi prospicienti il bacino del Mediterraneo a far fronte – tutti insieme – alle sfide in comune, in special modo i cambiamenti climatici, la transizione digitale e l’inquinamento marino e atmosferico”.

Tutte queste considerazioni hanno sottolineato l’urgenza di rendere operativa la Macroregione Mediterranea, che, a seguito di richieste e di un forte impulso da parte della società civile, ha portato l’Assemblea della Macroregione Mediterranea a istituire gli Action Groups e a nominare quale prima Amministrazione procedente il Difensore Civico della Regione Campania, Avvocato Giuseppe Fortunato.

 

FORMALIZZAZIONE DELLA MACROREGIONE MEDITERRANEA

La formalizzazione conseguente all’Assemblea è avvenuta con decreto nr. 09/2018, pubblicato sul Burc n° 89 del 29 novembre 2018, con il riconoscimento degli Action Groups finalizzati alla Strategia macroregionale con Responsabili e Coordinatori, aggiornati in base agli incarichi espletati dalla segreteria organizzativa.

Sviluppate e completate tutte le Procedure con comunicazioni agli Stati e Regioni mediterranei ed elaborazione e consultazione della Strategia, con i suoi quattro Pilastri, l’Assemblea della Macroregione Mediterranea ha poi nominato in data 20 ottobre 2022 la nuova Amministrazione procedente nello Sportello Unico Internazionale della Difesa Civica.

Fabio Riccio

 

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