Il Difensore Civico Regionale, come previsto dalla legge “Gelli-Bianco”
del 8 marzo 2017, opera come riportato nel comma 2 dell’articolo 2:
“Il Difensore civico, nella sua funzione di garante per il diritto alla salute,
può essere adito gratuitamente da ciascun soggetto destinatario
di prestazioni sanitarie, direttamente o mediante un proprio delegato,
per la segnalazione di disfunzioni del sistema dell’assistenza sanitaria e
sociosanitaria”.
In Campania, non a caso, anche questo percorso di nomina, insediamento,
ed azione, fu molto travagliato.
La persona nominata dal Governatore, non possedeva né titoli adeguati
né meriti particolari.
Attraverso un lungo e faticoso escursus, le Corti di genere, hanno sancito
che il dr. Fortunato dovesse essere nominato in sostituzione dei precedenti
scelti dai governi regionali in carica.
In un settore così delicato, oltre alla competenza specifica ed al
riconoscimento meritocratico dell’esercizio della funzione, non può esservi
dubbio alcuno che l’indipendenza del Difensore Civico debba essere
assoluta e senza ombre.
Come recita la Legge, compete infatti al Difensore Civico il compito
di raccogliere le segnalazioni dei cittadini su disfunzioni e/o mal-practice,
che nel gergo comune si traducono in “caso di malasanità”.
Come potremmo noi cittadini confidare nel supporto del difensore Civico,
in questioni così dolorose come la negazione di un diritto a fronte di una
grande sofferenza corporea ed emotiva, legata ad una “brutta malattia”,
se solo pensassimo che il nostro garante dovesse obbedire al desiderato
del “Commissario straordinario della sanità regionale”???
I risultati che in pochi mesi di lavoro, il nostro “Difensore Civico”, ha prodotto,
dimostrano per fortuna di tutti, che egli è assolutamente indipendente!!!
Ciò non di meno deve esserci chiaro che la funzione di Garante
non deve essere svilita.
Noi cittadini, pur vessati e maltrattati, dobbiamo imparare a distinguere
tra un merointeresse personale ed una “battaglia civica di cambiamento”
che porta vantaggio a tutta la comunità.
Chiederemo conto del primo attraverso gli strumenti legislativi di esercizio
del diritto, che la stessa legge Gelli-Bianco definisce con precisione.
Promuoveremo il secondo affidando il compito di intermediazione presso
i decisori sanitario-amministrativi apicali degli Enti, e presso i decisori politici
che fanno la “programmazione”, di reinterpretare le “istanze” ed i “bisogni
di salute” che sono alla base delle istanze, affinché la modifica dei modelli
assistenziali e di erogazione dei servizi sanitari, passi da un “aggiustamento
estemporaneo” ad uno standards operativo su larga scala.
In questa direzione dovrebbe andare anche una rivisitazione culturale
di tutta la materia delle forme di comunicazione che esistono oggi tra
il cittadino e la Pubblica Amministrazione.
In ambito sanitario lo strumento di comunicazione “reclamo” è vissuto
dal dipendente/funzionario un po’ come lo studente medio italiano ha
sempre considerato l’interrogazione:
il momento di un “giudizio universale”, del fallimento di tutto un vissuto
ed operato, la bocciatura ai propri sogni e desideri…insomma un’immane
catastrofe…
Viceversa il reclamo è il miglior strumento per comprendere cosa
non è andato per il verso giusto tra l’elaborazione teorica di un modello
organizzativo ed operativo, e la realtà applicativa.
Per cui in una organizzazione con una cultura di riferimento realmente
orientata al risultato ed alla pacificazione tra le parti, la descrizione precisa
della criticità da parte dell’utente, verrebbe letta come una grande risorsa
per migliorare e stessi e tutto il progetto.
Tornando a noi, alla nostra triste realtà di una sanità sgangherata,
che quasi ogni giorno perde un pezzo di credibilità per strada, dobbiamo
anche noi cittadini impegnarci per un salto di qualità.
Pensare che il Difensore Civico Regionale, come un moderno Don Chisciotte,
possa da solo combattere contro tutti i draghi, condurrebbe al fallimento
di un altrettanto grande progetto di #poweratpeople.
Per evitare ciò dobbiamo costruire intorno al Difensore Civico Regionale
una rete ed una organizzazione, Cominciando dal centro del potere…
I CITTADINI VOGLIONO SUBITO IL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE
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