Il nostro messaggio
Il cittadino vuole, può e deve contare.
01

In ambito personale occorre passare da un approccio da spettatore (TE-ME) a un approccio da protagonista (ME-TE).

Il cittadino, quale primo proprio Garante, applica LA SVOLTA.

Ciascuno attiva le proprie personali risorse e un’intera Comunità sconfigge così la rassegnazione e inizia a produrre i cambiamenti desiderati.

02

In ambito sociale, quindi, il cittadino non è al servizio della politica e dei poteri pubblici ma i poteri pubblici, e la politica sono al servizio del cittadino.

LA CIVICRAZIA è il nostro traguardo: la democrazia compiuta (e non cartacea) in cui i diritti sono realmente tutelati e il cittadino è a tutti gli effetti protagonista della vita pubblica.

03
In ambito istituzionale, quindi, va costituita l’Autorità indipendente con poteri e strumenti, che opera nel cuore delle Pubbliche Amministrazioni.
I nostri sì e i nostri no

Le Associazioni e i soggetti aderenti possono essere impegnati su loro temi specifici. Civicrazia è concentrata sul Messaggio Il CITTADINO PROTAGONISTA

UNCONDITIONED COOPERATORS

Questo nucleo, che avvia l’azione collettiva, pur senza l’appartenenza alle categorie più deboli tutelate, abbatte i costi per coloro che hanno bisogno di chi inizia.

Si verifica così l’effetto “palla di neve”: SNOWBALL EFFECT. Questo nucleo – NOI – è all’inizio una piccola palla di neve ma rotolando diventa una grande valanga, con l’apporto dei beneficiari stimolati e d’altri “incondizionati cooperatori”.

In termini weberiani, possiamo dire che il nucleo dei promotori della Civicrazia, con il proprio comportamento razionale rispetto al valore (WERTRATIONAL), favorisce l’azione collettiva razionale rispetto agli scopi (ZWUECKRATIONAL) di chi si batte per i propri specifici interessi e diritti.

 

Non cavillare sulle singole questioni, rinviandole alle specifiche associazioni partecipanti al Laboratorio. Nessuna dispersione per concentrazione assoluta sul nostro Messaggio.

Tagliare tutto ciò che è ridondante o appare ridondante.

«Una volta essi ospitavano, accanto agli interessi organizzati, il dibattito culturale e una straordinaria quantità di lavoro volontario. Troppo spesso invece oggi assomigliano ad agenzie di collocamento, affollate da creditori impazienti di riscattare gli anni di passione commutandoli in piccole o grandi poltrone, convinti di detenere in modo permanente il monopolio legittimo della rappresentanza. Il briciolo di follia, che accompagnava la militanza volontaria e il dibattito culturale nei partiti, si è spostato altrove, alla ricerca di altri canali e altre forme di espressione civile. Solo, si tratta di una ricerca difficile e, come accade alle ricerche vere, tutt’altro che immune da errori e semplificazioni, che pone un problema di grande rilievo: i partiti non possono più pretendere il monopolio della rappresentanza politica, ma devono accettare la sfida della competizione e del confronto, la sfida della cittadinanza».

Cassano, Homo Civicus, Edizioni Dedalo, 2004, pp. 12-13

4 strategie per il Movimento per la Civicrazia
STRATEGIA 1
AFFLUSSO NEI DIFENSORI SPECIALISTI DI RETI E OPINION LEADER

In Civicrazia si sviluppa il collegamento di reti e opinion leader, favorendo la mobilitazione coordinata, basata su legami di reciprocità e solidarietà, già esistenti in precedenza.

STRATEGIA 2
DIALOGO CULTURALE

Nei Comitati di Civicrazia esponenti del rinnovamento culturale (che sviluppano le tesi).

STRATEGIA 3
STRUTTURE TERRITORIALI

Ramificazione di Responsabili territoriali (che sviluppano iniziative sul territorio).

OBERSHALL (in Social Conflict and Social Moviments, 1973 e in Social Moviments: Ideologies, Interests and Identities, 1993) individua 4 elementi necessari per il successo di un Movimento (e Civicrazia li ha):

Dirigenti: Organizzazione meritocratica
Fedeltà: Metodologia selettiva (verifiche, incontri formativi)
Identità: Linee metodologiche
Messaggio
Fini comuni: Chiari obiettivi
Identità nel duplice senso di appartenenza: sentirsi Civicratici (motore del grande cambiamento in atto)
Attribuzione: essere percepiti come Civicratici (motore del grande cambiamento in atto)

Altri studi sociologici (cfr. per una rassegna NEVEU, I movimenti sociali, Il Mulino, 2001) individuano altri 4 elementi necessari per il successo di un Movimento (e continuiamo l’analisi del Movimento per la Civicrazia):

Avversario designato: l’autoreferenzialità del potere pubblico (la “sordo”-crazia)
Simbolo: la stella

Ricerca di senso: la persona al centro delle istituzioni e dei poteri pubblici che devono essere modellati per essa (e non viceversa)

Valori propugnati: felicità, serenità, benessere, protagonismo della persona

Emozione: così come c’è l’orgoglio di chi ha provocato il passaggio da TIRANNIDE a DEMOCRAZIA siamo coloro che spingono ora al passaggio da DEMOCRAZIA a CIVICRAZIA. CIVICRAZIA si impegna direttamente nell’arena istituzionale. I nuovi diritti sono compresi nel DIRITTO ALLA CIVICRAZIA.

Attualmente non esiste il diritto alla Civicrazia? Anche gli operai nel secolo scorso reclamavano diritti (salario minimo, ferie, sciopero, sicurezza…) che all’epoca non esistevano.

Per l’analisi delle dinamiche vincenti promosse dal Movimento per la Civicrazia (e che lo porteranno al pieno sviluppo e al trionfo) rileggiamo quattro sociologi oramai classici:

Marcur Olson
Albert Hirschman
Ted Gurr
Charles Tilly

OLSON, The logic of Collective Action (1965)

Il paradosso di Olson è sempre in agguato: il free-rider (cioè il passeggero non pagante) preferisce non mobilitarsi per poi approfittare di frutti della mobilitazione altrui. Per sconfiggere tale paradosso (che porterebbe all’inattività), Olson evidenzia che i Movimenti vincenti praticano il meccanismo dell’“incentivo selettivo” (tecniche che premiano i membri maggiormente impegnati nella distribuzione dei vantaggi dell’azione vincente).

HIRSHMAN, Exit, Voice, Lealty (1970)

Fuga, protesta, lealtà: una categorizzazione semplice in tre opzioni e piena di conseguenze. La poca credibilità del settore politico che scoraggia lealtà e la chiusura di possibilità di fuga sviluppano il ricorso alla protesta.

HIRSHMAN, Private Interest and Public Action (1982)

Il carattere ciclico del desiderio dalla ricerca di felicità privata a felicità pubblica dà sfogo a forti passioni civili, anche a seguito di frustrazioni individuali postelettorali.

GURR, Why Men Rebel (1970)

Il ribellarsi, costruendo qualcosa di nuovo, è basato sul concetto di frustrazione relativa (e quindi non assoluta) tributario di una logica della comparazione fra ciò che si è e ciò che si crede di meritare di essere. È il divario fra presente percepito e aspettative percepite che è il carburante della mobilitazione.

TILLY, From Mobilitation to Revolution (1976)

Due aspetti correlati per il successo: organizzazione e strategia non utilitaristica

Organizzazione

Net-ness – sociabilità volontaria (net = rete).

Cat-ness – identità categoriale (cat = category).

La cat-net conduce a miglior organizzazione, premessa del cambiamento.

STRATEGIA 4

Strategia non utilitaristica

Certi beni-valori possono superare il paradosso di Olson (es.: per l’indipendenza nazionale, per la dignità, per la propria fede religiosa si sono sopportati costi proibitivi per il trionfo delle proprie idee).

Civicrazia, interprete di interessi e portatore di valori, si impone come agente autorizzato a trattare le questioni specifiche (Difensori specialisti) e generali (il cittadino protagonista) e negozia con quelli che sono stati definiti «proprietari dei problemi pubblici» (Gusfield, 1981).

KITSHELT precisa i 3 risultati perseguibili con la scelta “Voice” e Civicrazia li persegue tutti e tre:

– risultati procedurali (accesso a istanze di concertazione, conquista di status di interlocutori della classe politica)
– risultati sostanziali (misure concrete quali riforme normative, accoglimento di posizioni)
– risultati strutturali (modifiche strutturali, come sviluppo di nuove istituzioni, ad esempio Ombudsman nazionale, e cambiamenti di regole del gioco)

In conclusione CIVICRAZIA è l’interlocutore della Classe Politica e delle Istituzioni sia sulle tematiche generali sia sulle tematiche specifiche.

Abbiamo sempre detto: CIVICRAZIA è la voce di chi non ha voce.

Con la costituzione della Rete Civicratica diciamo: CIVICRAZIA è la voce di chi non aveva voce.

E allora OSARE!

Il grande poeta Fernando Pessoa ha scritto:

“Porto addosso

tutte le ferite delle battaglie

che ho evitato”

Gli psicologi insegnano: “Le ferite delle battaglie evitate non guariscono mai”. (NARDONE, Il dialogo strategico, Ponte delle Grazie, 2004, p. 36).

Noi diciamo: MAI SI SANÒ LA FERITA DI CHI NON OSÒ
NOI OSIAMO, DOPO LA COSTRUZIONE E L’ESPANSIONE DELLA NOSTRA IDENTITA’ ORGANIZZATA, SFIDARE IL NEMICO DEL CITTADINO PER REALIZZARE UNA DEMOCRAZIA COMPIUTA: LA CIVICRAZIA.
IL NEMICO DELLA CIVICRAZIA: LA SORDOCRAZIA (l’insieme dei coacervi finanziari speculativi, chiuso agli interessi del Cittadino e che si serve del politicantismo e del burocraticismo esclusivamente per asservire le istituzioni ai propri interessi)

I SERVI DEL NEMICO:

politicanti corrotti o incompetenti
burocrati ottusi o compiacenti
pseudoimprenditoria assistita o speculativa
pseudoassociazionismo foraggiato o strumentale
cittadini ignavi o mercenari

I NOSTRI ALLEATI – I NEMICI DEL NEMICO:

politici innovatori e attenti al nuovo
operatori della P. A. intelligenti e motivati
imprenditori liberi e generatori di reddito
associazioni di tutela del cittadino e di valori
cittadini protagonisti e in movimento
Con loro realizzeremo la CIVICRAZIA.

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