Una recente sentenza della Corte di Appello di Torino ha riconosciuto il nesso di causalità tra l’ uso del telefono cellulare e l’insorgenza di tumore a carico del nervo acustico, in un lavoratore che aveva utilizzato il cellulare per motivi lavorativi, per oltre mezz’ora al giorno per dieci anni.
La sentenza trova fondamento dai dati della letteratura scientifica.
Ad oggi è la seconda sentenza di riconoscimento come Malattia Professionale di Tumore del nervo acustico, dopo quella di un altro lavoratore, del 2019, in Corte di Appello.
Nel 2012 era stato riconosciuto in Cassazione come malattia professionale l’insorgenza di tumore del nervo trigemino ipsilaterale al lato di utilizzo, soprattutto utilizzo di telefono cordless per oltre due ore al giorno per più di 10 anni.
Gli studi che evidenziano un nesso di causalità tra insorgenza di tumore del nervo acustico (Neurinoma) e l’uso di telefoni cellulari sono numerosi .
Cito vari autori: Benson 2013, Moon 2014, Hardell et al 2013, Hardell 2013, Interphone Study Group 2011, Hardell et al 2009 -2006, Schowmaker et al 2005, Lonn et al 2004.
La plausibilità biologica si evince da studi in vivo e in vitro ed è rappresentata dall’effetto genotossico e mutageno delle radiofrequenze.
Il 31 Maggio 2011 la IARC l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro della Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato come possibili cancerogeni per l’uomo le radiofrequenze (emesse da cellulari, tablets, cordless, radar, stazioni radio base e reti wifi).
La IARC si è basata, per la classificazione, sui risultati degli studi Interphone del 2010 e degli studi del prof. Hardell dell’Università di Orebro in Svezia.
Lo studio Interphone, uno studio caso controllo, cui hanno partecipato 11 paesi europei, pur con numerosi errori metodologici,(tra questi, non era compreso l’uso del cordless tra gli esposti e i tempi di esposizioni erano variabili) ha dimostrato un aumento statisticamente significativo di tumori cerebrali per un utilizzo di telefono cellulare per dieci anni per circa mezz’ora al giorno.
L’autorevole rivista scientifica Lancet nella pubblicazione : Global Regional and National Burden of Brain and Other Cancer,1990-2016: a Systematic Review del 2016, stima dei trend di incidenza dal 1990 al 2016 in aumento del 17% dei tumori del sistema nervoso centrale .
Secondo l’Agenzia Francese di Salute Pubblica, l’incidenza di Glioblastomi è quadruplicata dal 1990 al 2018.
Dal 2011 al 2017 sono state pubblicate 3 Metanalisi che evidenziano un incremento statisticamente significativo di gliomi per uso del cellulare > di 10 anni, un incremento per tutti tipi di tumore del SNC compresi quelli delle ghiandole salivari.
Studi sperimentali, in particolare dell’NTP (National Toxilogy Program) americano e dell’Istituto Ramazzini di Bologna, evidenziano un incremento statisticamente significativo di Gliomi e di tumori miocardici.
NEL 2020 Choi, Moskovitz et al. pubblicano una metanalisi di 46 studi caso controllo: Cellular phone and risk of Tumors a Systematic Review and Meta Analysys; analizzano il rischio di tumore e l’ uso del cellulare con un tempo di chiamata cumulativo superiore a 1000 ore cioè 17 minuiti al giorno per 10 anni, cioè un tempo di esposizione inferiore a quello degli studi precedenti e vedono aumentato in modo statisticamente significativo il rischio di tumore e riscontrano un aumento del 60% di tutti i tipi di tumori cerebrali.
Occorre, iniziando dalle scuole, una maggiore informazione sui rischi da radiofrequenze.
L’immediato primo passo è il riconoscimento legislativo delle malattie ambientali, così come da Petizione presentata al Parlamento, avviando centri di cura e campagne informative.
Molta attenzione sulla Petizione vi era stata prima dello scioglimento delle Camere. Ora il nuovo Parlamento deve subito inserirla fra le irrinunciabili priorità.
Annunziata Patrizia Difonte
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