Intelligenza Artificiale nel Rispetto dei Diritti Umani: Un Equilibrio necessario.
Civicrazia a difesa dei cittadini
L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente trasformando vari aspetti della vita quotidiana, dalle applicazioni mediche alla sicurezza, fino alla gestione dei trasporti. Tuttavia Civicrazia da sempre evidenzia che sono sorte questioni etiche fondamentali legate al rispetto dei diritti umani. La possibilità che l’IA prenda decisioni autonome e influenzi la vita delle persone in modi profondi rende necessario riflettere su come sviluppare sempre l’innovazione tecnologica nel rispetto della protezione dei diritti e delle libertà fondamentali.
Il Potenziale dell’Intelligenza Artificiale
L’IA ha il potenziale per migliorare significativamente il benessere umano. In ambito sanitario, ad esempio, l’IA può diagnosticare malattie in modo più preciso, accelerare la ricerca di cure e ottimizzare i trattamenti personalizzati. Inoltre, la tecnologia può rendere più efficienti i sistemi educativi, migliorare l’accesso all’informazione e contribuire alla sostenibilità ambientale.
Le Sfide Etiche e i Rischi
Contestualmente va evidenziato che l’uso dell’IA solleva preoccupazioni circa la sua capacità di perpetuare disuguaglianze, discriminazioni e violazioni dei diritti umani.
Gli algoritmi di IA sono progettati per apprendere dai dati, ma se i dati utilizzati per addestrarli contengono pregiudizi o disuguaglianze, l’intelligenza artificiale può replicare e persino amplificare queste ingiustizie, in vari campi dei diritti umani. Ad esempio, se un sistema di IA viene addestrato con dati che riflettono stereotipi di genere o razza, potrebbe emettere decisioni discriminatorie, danneggiando gruppi vulnerabili.
Come pure l’uso dell’IA nella sorveglianza nel caso dei sistemi di riconoscimento facciale, può minare il diritto alla privacy e alla libertà personale, e quindi Governi e aziende potrebbero utilizzare queste tecnologie per monitorare le persone senza il loro consenso, creando ambienti di sorveglianza invasiva che minano le libertà civili.
Un’altra preoccupazione riguarda l’autonomia dell’IA nelle decisioni, soprattutto in settori critici come la giustizia penale o la sanità. Chi è responsabile se un’IA commette un errore che danneggia una persona? La mancanza di responsabilità chiara priva le vittime di una giusta compensazione.
Proteggere i Diritti Umani nell’Intelligenza Artificiale – il ruolo della normativa e dell’essere umano
Per evitare che l’IA violi i diritti umani, è fondamentale stabilire un quadro giuridico e normativo che tuteli l’umanità in un’era tecnologica, ad iniziare dagli sviluppatori di questi strumenti che devono garantire che gli algoritmi siano trasparenti, spiegabili e responsabili, in modo tale che gli utenti e/o persone coinvolte possano capire come funzionano e contestare le decisioni ingiuste.
È essenziale che l’uso dell’IA rispetti i diritti alla privacy e alla protezione dei dati. Le tecnologie devono essere progettate per garantire la sicurezza dei dati e impedire l’accesso non autorizzato, nonché evitare discriminazioni utilizzando dati raccolti in modo etico e che rappresentino una varietà di esperienze umane, per evitare che l’IA favorisce gruppi già privilegiati.
Nonostante l’autonomia dell’IA, quindi, le decisioni importanti che riguardano i diritti e il benessere degli individui dovrebbero rimanere sotto il controllo umano. L’IA deve essere utilizzata come supporto nelle decisioni, come giustamente precede il Terzo Pilastro della Macroregione Mediterranea, non come sostituto delle scelte morali e etiche che solo l’essere umano può fare.
Proprio per dettare le prime regole per tutti i Paesi il Consiglio d’Europa ha nel giugno del 2024, adottato la prima Convenzione internazionale giuridicamente vincolante sull’intelligenza artificiale, (Regolamento (UE) 2024/1689) che disciplina l’intero ciclo di progettazione dei sistemi AI. Questa iniziativa pone un nuovo paradigma nel trattamento dei sistemi AI, con l’intento esplicito di salvaguardare i diritti umani attraverso un approccio fortemente umano-centrico. La Convenzione segna una svolta, integrando 46 Stati membri e 11 non membri in una collaborazione per modellare l’evoluzione tecnologica in maniera etica e responsabile.
Civicrazia e tutela dei diritti umani: consulta lo Sportello Telematico
Nel corso del mese scorso, Civicrazia ha rafforzato il suo impegno su vari fronti nella difesa dei diritti dei cittadini e nella costruzione di una società ispirata alla partecipazione attiva e alla meritocrazia. Previo avviso è stato costituito il “Team Welfare” per la riforma del welfare, attraverso il quale supportare la cittadinanza nelle varie battaglie per una società libera e inclusiva dove il Cittadino possa diventare il vero Protagonista.
Per saperne di più e per avere un supporto a tutela dei propri diritti, ci si può rivolgere allo “Sportello Telematico” di Civicrazia https://www.civicrazia.org/sportello-telematico/ sempre pronto a dare le risposte anche in tema di protezione dei diritti umani ponendo al centro valori fondamentali come la giustizia, la privacy, la trasparenza e la responsabilità. Solo così si potrà garantire che l’intelligenza artificiale migliori la vita delle persone senza compromettere i diritti che sono alla base di una società libera e giusta, con il “Cittadino Protagonista”, incimprimibile mission di Civicrazia!
MariaSilvia De Luca, Avvocato.
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