Intervistiamo l’Avv. Paola Zanoia sulla battaglia per i diritti del Cittadino, vittima del malfunzionamento degli apparati burocratici.
1. Civicrazia da sempre svolge la sua battaglia per i diritti del Cittadino, vittima del malfunzionamento degli apparati burocratici.
Qual è l’attuale situazione in Italia e quali sono le problematiche che Civicrazia vuole risolvere?
Civicrazia si pone quale baluardo della difesa delle posizioni e dei diritti dei Cittadini tutti, impotenti e spesso incolpevoli vittime di un apparato burocratico, sia a livello centrale che decentrato, ormai contratto in un irreversibile immobilismo generato dalla superfetazione di norme e procedure. L’analfabetismo digitale, la mancanza di mezzi economici, la complessità degli adempimenti e, in generale, la difficoltà di approccio agli apparati pubblici mettono il cittadino in posizione di costante inferiorità. Civicrazia agisce per la garanzia e la tutela dei diritti dei Cittadini che risultano negati o gravemente compressi dai bizantinismi della burocrazia, portando avanti battaglie e diffondendo conoscenze per riportare il Cittadino alla centralità riconosciuta e sancita dalla nostra Carta Costituzionale.
2. Quali sono le peculiarità della situazione italiana rispetto al panorama europeo, estero e internazionale?
La normativa italiana, con particolare riguardo ai settori più delicati e più importanti del vivere quotidiano, è ormai di fatto inapplicabile stante l’affastellarsi di riforme non coordinate e palliative le quali, invece di portare alla semplificazione, complicano ulteriormente il riconoscimento delle prerogative dei cittadini.
L’incidenza della burocrazia sulla vita quotidiana in Italia è un problema ben noto: attualmente la cattiva gestione burocratica nel settore pubblico provoca un danno economico ai contribuenti italiani stimato intorno ai 184 miliardi di euro l’anno.
Spesso l’Italia viene attenzionata dagli Organi dell’Unione Europea proprio perché non applica o non provvede a riconoscere gli indirizzi ricevuti in questa direzione. La parola chiave dei Recovery Plan di tutti i Paesi europei è “riforme” e nel mirino delle riforme c’è innanzitutto la burocrazia italiana che va eliminata o, almeno, ridotta in modo che non faccia troppi danni al sistema economico. La nostra Pubblica amministrazione, infatti, è una delle peggiori tra i Paesi Ocse, siamo 33esimi su 36 Paesi.
3. Quali sono le principali proposte di Civicrazia in questa battaglia?
Una immediata radicale soluzione dello squilibrio tra Cittadino e apparati della Pubblica Amministrazione è, purtroppo, utopia.
Civicrazia, grazie al fattivo contributo delle Associazioni e dei professionisti che vi agiscono, ben interviene a difesa dei Cittadini attraverso la promozione di iniziative collettive (o individuali soprattutto se portatrici di un interesse generale) volte, da un lato, ad informare gli sfortunati utenti e, dall’altro, ad influire sulla futura gestione degli apparati e delle persone che li compongono, richiamando l’attenzione alla vera destinazione della macchina amministrativa: i Cittadini stessi.
4. Quali sono le iniziative sinergiche in atto per questa battaglia? Chi coinvolgono?
Tutte le realtà che, grazie alle Associazioni che li raccolgono e ai Responsabili delle Battaglie Civicratiche, confluiscono in Civicrazia sono portatrici di istanze e di sollecitudine alla tutela del Cittadino
Il Cittadino non deve mai vedersi relegato a ruolo di impotente vittima di un ingranaggio mostruoso ma è perno e cardine di una costruzione che deve migliorare la vita e l’esistenza. Nessuno può dichiararsi estraneo o, tanto meno, inerme di fronte all’immensità del lavoro necessario per rimettere l’uomo al comando della macchina burocratica.
5. In che senso tale battaglia si inquadra nella Grande Battaglia per il passaggio
– da un sistema in cui dominano apparati oligarchici e clientelari
– alla Democrazia partecipata e meritocratica?
La corruzione, il clientelismo, il nepotismo, il baronato, la rarefazione della democrazia tramite la concentrazione del potere in cerchi sempre più ristretti e misteriosi è il male del popolo italiano che storicamente porta avanti, sin dai tempi antichi, una mentalità di affermazione del sé basato sulla possibilità di avere vantaggi dalla propria origine o dal proprio censo invece che sulla meritocrazia. Questa caratteristica cultura, seppure non solo italiana, ha purtroppo permeato tutti gli strati della popolazione creando un corto circuito ed andando ad aggravare ulteriormente le difficoltà di crescita, di affermazione e di condivisione.
Vi è, tuttavia, una grande parte di popolazione che ancora crede e lotta per vedersi riconosciuti i meriti che ha guadagnato con il lavoro e con lo studio: è per questo esercito silente ma fortissimo ed onorevole che si combattono le battaglie civicratiche poiché solo la partecipazione meritocratica può salvare dalla regressione alla brutalità ed al disordine.
0 commenti