Pubblichiamo l’intervista a Valeria Garbin contro la violenza negli stadi
1.Civicrazia da sempre svolge la sua battaglia contro la violenza negi stadi.
Qual è l’attuale situazione in Italia e quali sono le problematiche che Civicrazia vuole risolvere?
La violenza negli stadi è all’ordine del giorno. Basta sfogliare le pagine di un qualsiasi quotidiano per rendersi conto di come arbitri, tifosi, giocatori ed addirittura forze dell’ordine, spesso, divengano oggetto di aggressioni di vario genere. Civicrazia, sin dalla sua nascita, si prefigge tanti nobili obiettivi. Ma al centro del suo programma pone il cittadino, nel rispetto dei propri diritti e del suo ruolo sociale.
2. Quali sono le peculiarità della situazione italiana rispetto al panorama europeo, estero e internazionale?
Indubbiamente, per contrastare il fenomeno, all’estero sono state adottate misure molto più dure. Basti pensare che in Inghilterra la lotta a questa problematica ebbe inizio nel lontano 1989, in seguito ai 96 morti che ci furono durante una partita di semifinale disputata tra Liverpool eil Notthimgam Forest. Oggi comportamenti illeciti sono punibili con la reclusione fino a cinque anni. Il modello tedesco, invece, è a metà tra quello inglese e spagnolo. Qui non esiste una legge nazionale in materia di sicurezza negli stadi e il Governo punta sulla responsabilità dei tifosi.
In Italia un deterrente efficace ancora non si è trovato.
3. Quali sono le principali proposte di Civicrazia in questa battaglia?
Civicrazia non è mai venuta meno a questa battaglia. La Coalizione delle Associazioni, infatti, manifesta la propria solidarietà e vicinanza a tutto il “sano” mondo sportivo, che desidera bloccare i fenomeni di violenza così da garantire la massima sicurezza, il migliore divertimento e le più eccellenti prestazioni sportive.
4. Quali sono le iniziative sinergiche in atto per questa battaglia? Chi coinvolgono?
Le iniziative messe in campo per la realizzazione di questo grande e rivoluzionario progetto, sono numerose ed articolate. La realtà civicratica, infatti, coinvolge oltre 4700 associazioni, che costantemente si impegnano al fine che il potere pubblico sia realmente nelle mani del cittadino. E non è un caso che sia stato attivato anche lo Sportello telematico a disposizione di quest’ultimo. In questo modo, tutti potranno fare valere i propri diritti.
5. In che senso tale battaglia si inquadra nella Grande Battaglia per il passaggio
– da un sistema in cui dominano apparati oligarchici e clientelari
– alla Democrazia partecipata e meritocratica?
La battaglia contro la violenza negli stadi, quindi, si inquadra perfettamente in quello che risulta essere un progetto rivoluzionario molto più ampio, finalizzato a sottrarre il potere ad apparati clientelari ed oligarchici per rinnovare la più nobile democrazia. Una democrazia, reale, meritocratica, partecipata, e quanto più vicina alla tutela del bene pubblico.
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