Al Presidente della Repubblica
Io accuso!
Signor Presidente, permettetemi di preoccuparmi per la Vostra giusta gloria e dirvi che la Vostra stella, se felice fino ad ora, è minacciata dalla più offensiva ed inqualificabile delle macchie. Voi che siete a capo delle giustizia italiana. Avevate conquistato i cuori, Voi, che siete uscito sano e salvo da grosse calunnie e avete l’onorevole fratello Piersanti ucciso dalla mafia italiana.
I femminicidi in Italia, così tragicamente, quasi quotidiani, devono finire!
Nadia Orlando, è stata barbaramente uccisa in Friuli il 31 luglio scorso dal ragazzo che diceva di amarla. Voi non dovete accettare che il colpevole, Francesco Mazzega, possa essere libero di trascorrere le sue ore con i suoi cari a casa, mentre ai cari di Nadia non resta altro che la vuota solitudine e il pianto inconsolabile.
Chiediamo che venga sospesa l’iniqua pena a Francesco Mazzega dei domiciliari e che ritorni in carcere in attesa del processo.
Le pene per questi reati devono essere esemplari, è necessario che la Giustizia italiana sia in prima linea contro il femminicidio.
Ogni tre giorni muore uccisa una ragazza in Italia, dobbiamo arrestare questo dramma: Francesco Mazzega deve ritornare immediatamente in carcere.
Da antropologo, sostenitore della “Visione Femminile del Mondo” sono particolarmente ferito dalla violenza di questo popolo italiano fortemente malato contro il genere femminile, dal cui grembo nasce e si nutre la vita umana.
Io accuso la politica italiana, europea e del mondo, che non vogliono istruire i popoli e deliberatamente li mantengono nell’ignoranza dei fatti naturali.
Io accuso l’ignoranza e l’indifferenza dilagante del popolo italiano sulla natura del maschio umano, propagatore responsabile delle disgrazie in cui versa il mondo.
Egli nasce per differenziazione biologica ormonale dall’impianto femminile e trascina da che tempo è tempo, la sua tragica eredità di questa natura selvaggia, maschio dominante della razze animali superiori.
Egli ha trasferito nell’inconscio il suo odio atavico, la sua aggressività, la sua vendetta, la sua competitività, il suo egoismo globale, istanze da cui sta avvelenando il mondo con la guerra, il nucleare, gli eserciti, la mafia, le armi, gli idrocarburi e la plastica, i gas, le droghe, la schiavitù e la prostituzione e sta portando l’ambiente vitale e l’umanità alla rovina etica e materiale.
Gli uomini materni si mobilitino a sostegno e insieme alle donne contro questa mostruosità della natura selvaggia che noi ricercatori della vita intendiamo correggere.
Peter Pietro Capra
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