Dopo la fiducia al Senato con 127 voti favore e alla Camera con 291 voti a favore, il Decreto Legge n.76 del 16 luglio 2020, cosiddetto Decreto Semplificazione, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale, è stato approvato.
La relativa legge di conversione con modifiche è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale col n.120 in data 11 settembre 2020.
Le novità introdotte dalla legge, la cui entrata in vigore è quella del D.L. n.76/2020 e cioè il 17 luglio 2020, sono molteplici e vanno dal campo degli appalti e dell’edilizia, a quello della digitalizzazione e delle procedure amministrative.
Come sappiamo, spesso i grandi proclami con cui i politici accompagnano i programmi di riforme più varie e allettanti, tipo fisco più equo, lotta all’evasione, più lavoro per i giovani, meno più burocrazia, ecc., restano solo promesse illusorie.
Questa volta almeno sembra proprio che stia per finire il convincimento diffuso che, in Italia, tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare della burocrazia. Questa volta è stato inferto un colpo mortale al mostro della burocrazia che da sempre costituisce l’incubo di ogni cittadino nei rapporti con la pubblica amministrazione? Noi ce lo auguriamo, anche se è bene avere qualche riserva, considerato che, come si dice, non solo le idee, ma pure le leggi camminano con le gambe degli uomini.
Da segnalare, tra le novità introdotte dalla legge, l’intervento che apporta modifiche incisive alla fattispecie di reato di abuso di ufficio in cui possono incorrere i pubblici funzionari e gli incaricati di pubblici uffici.
In pratica – almeno si sostiene – verrebbe così perseguito, a detta dei proponenti, l’obiettivo di eliminare la cosiddetta <<Sindrome della firma>> da cui spesso sono afflitti i pubblici funzionari per le eventuali responsabilità connesse ai provvedimenti da sottoscrivere per competenza. Rilevante, a tal fine, è la previsione di modifica dell’art. 323 del Codice Penale con la precisazione relativa alle leggi e ai regolamenti la cui violazione fa scattare l’ipotesi di reato.
Infatti, al predetto art. 323 C.P., le parole <<norme di legge o di regolamento>>, sono sostituite dalle seguenti <<di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di responsabilità>>.
Alla luce di tale significativa previsione normativa, è auspicabile che, d’ora in poi, nell’adozione di un qualsiasi provvedimento amministrativo, il funzionario responsabile non ne rallenti la relativa procedura per il timore che una eventuale, non precisata norma di legge o di regolamento, venga successivamente richiamata a sostegno di una più o meno fondata richiesta di rispondere per le più diverse ed eventuali responsabilità connesse al provvedimento adottato.
Speriamo che la medesima nuova norma non sia anche un lasciapassare per amministratori che intendano procedere ma procedere a malefatte.
Altra previsione della legge in esame è quella che prevede l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di sviluppare sistemi idonei a garantire ai dipendenti l’esercizio del lavoro a casa in sicurezza e efficienza, potenziando, a tal fine, con adeguate misure di semplificazione e coordinamento, il Dipartimento della Trasformazione Digitale (AGID).
Il fine è quello di introdurre, nell’ottica dello sviluppo dello Smart Working, un codice di condotta tecnologica con regole omogenee valide per tutte la ramificazioni della pubblica amministrazione.
Concludendo, possiamo almeno sperare che, certamente, nella difesa dei diritti dei cittadini, con la sburocratizzazione e la semplificazione delle procedure, che peraltro costituiscono anche il cardine delle finalità di Civicrazia, con questa legge, se proprio non è morta la burocrazia, almeno che è moribonda?
In verità non è il caso di illuderci troppo.
La burocrazia cammina nella pubblica amministrazione come un virus molto più micidiale e potente del Covid-19, perché contro di esso non è stato ancora utilizzato l’unico tipo di vaccino:
realizzare la Civicrazia ossia sviluppare una piena partecipazione dei Cittadini e un’autentica meritocrazia a tutti i livelli.
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