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LA MACROREGIONE MEDITERRANEA E LA FORMAZIONE FINALIZZATA ALLO SVILUPPO ECOSOSTENIBILE, ALLA COESIONE, ALL’INTEGRAZIONE

AREA SVILUPPO MEDITERRANEO: FARE COESIONE E INTEGRAZIONE, AFFRONTARE PROFICUAMENTE IL FENOMENO MIGRATORIO

C’è un rapporto inscindibile tra il principio di Coesione, Integrazione, Sviluppo ecosostenibile e la Formazione.

Tale principio e la Formazione sono nel DNA della Macroregione Mediterranea, e si declinano nella sua Strategia fondata sui quattro “Pilastri”: Blue economy and tourism, Green economy; Human Rights and Personality development; Digitalization and telecommunications connection.

Le Macroregioni sono, infatti, nuove forme rafforzate di governo dell’Unione Europea, facilitano la coesione territoriale, sociale ed economica nonché la condivisione dei temi di interesse comune tra realtà territoriali di Stati membri appartenenti a una stessa area.

La Formazione porta a “FareSviluppo”, a “FareCoesione”, a “FareIntegrazione” ovvero fornisce gli strumenti necessari, anche tecnologici, di conoscenza e di apprendimento finalizzati a realizzare i percorsi che riguardano la crescita sostenibile, la coesione territoriale, sociale ed economica, l’integrazione.

Riguardano, cioè, la capacità di superare gli ostacoli che si frappongono alle scelte il più delle volte necessitate di allontanarsi dal proprio territorio. Tale capacità concorre a dare risposte concrete al fenomeno epocale dei flussi migratori di stampo economico.

 

IL MODELLO MACROREGIONALE MEDITERRANEO E IL RUOLO DELLA FORMAZIONE

Nei PNRR (piani nazionali ripresa e resilienza) messi a punto dai Paesi europei, sulla base dei fondi europei del “Next generation Eu”, ci sono tutti gli ”anelli” , ossia sviluppo, coesione, integrazione, che fanno parte di un’unica catena trainata dalla Formazione.

I Piani si concentrano su tre aspetti principali da sviluppare, con altri apporti a livello mediterraneo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

La formazione concorre a raggiungere gli obiettivi di tali Pilastri che significano ripresa e scelte consapevoli e responsabili per non abbandonare il proprio territorio dove si creeranno, invece, le condizioni di sviluppo e dove si ridurranno i divari territoriali, generazionali e di genere.

Sono sostanzialmente ”Pilastri” della Strategia della Macroregione Mediterranea ai quali si ispira ogni iniziativa progettuale che porti alla ripresa, permetta la resilienza, ossia il superamento degli ostacoli che, nel proprio territorio, impediscono la soddisfazione dei bisogni primari e dei diritti fondamenti e aprono la porta alla fuga e all’emigrazione.

 

LA MACROREGIONE MEDITERRANEA E L’APPROCCIO AL FENOMENO MIGRATORIO

La Macroregione Mediterranea è un Soggetto istituzionale che ha anche la funzione di essere ”Piattaforma” di confronto e di dialogo tra i Paesi e tra i Paesi e altre realtà che la compongono. In particolare i paesi mediterranei africani direttamente interessati al fenomeno migratorio, tanto nell’area del Maghreb quanto in quella del Sahel, possono dar vita ad un nuovo corso che tenga conto del fenomeno migratorio non già come variante emergenziale, bensì come elemento strutturale delle relazioni tra le due sponde del Mediterraneo.

Anche per questo il fenomeno migratorio non deve essere derubricato come passeggero, ma come dinamica propria arricchente dello spazio euroafricano.

Sulla base di tale premessa si fa Integrazione e si costruiscono le condizioni per “ fare resilienza”, declinando in attività produttive, sostenibili ed ecocompatibili, attraverso la formazione, ogni ”Pilastro” della Strategia macroregionale.

”Buone pratiche”, in tal senso, sono state già sperimentate in ambito mediterraneo con ottimi risultati, nell’ambito del fenomeno migratorio albanese con il progetto :”Welcome again: reinsertion of migrants” , finanziato dall’Unione europea nel contesto del programma Eneas.

Il Programma ha favorito il reinserimento sociale di ”migranti di ritorno”, sostenendo il loro ingresso nel mondo del lavoro e dell’impresa.

Una ”buona pratica” per governare proficuamente il fenomeno migratorio mediterraneo.

Una pratica che, divenendo con la Macroregione Mediterranea partecipata anche dalla società civile mediterranea, migliora la qualità della democrazia.

La società civile mediterranea, infatti, non è ora soltanto un elemento essenziale per la vita pubblica democratica e per il buon funzionamento delle istituzioni, ma è l’attore protagonista nel costruire e nel rafforzare il supporto dell’opinione pubblica a favore delle riforme.

La Macroregione Mediterranea è essa stessa Istituzione e ”Società civile” perchè fondata suin una visione “botton-up” che permette ai territori di interagire direttamente e governare positivamente tematiche comuni, trasformabili in risorse, come il fenomeno migratorio.

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