Apr 27, 2025 | Notizie | 0 commenti

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LA SALUTE NON E’ UNA MERCE. OCCORRE IL MEDICO IN AMBULANZA

LA SALUTE NON È UNA MERCE

 

La Salute non è una merce, ma è un diritto che deve essere garantito a tutti ed è un investimento fondamentale per il benessere di tutti i cittadini. Non si limita solo agli ospedali che si occupano delle emergenze e delle situazioni acute, ma si estende anche ai servizi territoriali, facilmente accessibili e vicini alle persone.

 

 

LA SALUTE È DEI CITTADINI, NON DEI MANAGER, E VA DIFESA.

 

Stiamo attraversando uno dei periodi più difficili per la nostra Sanità Pubblica. I disagi e i disservizi quotidiani sono il risultato di una gestione che pensa solo alle carriere dei managers e ai risparmi, mettendo in secondo piano la salute dei cittadini.

La politica, troppo spesso, ha considerato la sanità pubblica come una semplice voce di spesa, tradendo il senso profondo dell’articolo 32 della Costituzione, che garantisce un’assistenza sanitaria universale, globale e gratuita per tutti. La Salute non può essere trattata come un affare, ma, come diritto fondamentale, va difeso con forza.

 

 

AMBULANZE SENZA MEDICO: UNA SCELTA INACCETTABILE.

 

Le decisioni adottate da alcuni manager di eliminare i medici dalle ambulanze sono fermamente contestate da Civicrazia, in nome del bene comune e della tutela della salute pubblica.

Nel territorio sannita, si è verificata una grave deriva: le ambulanze del 118 sono state demedicalizzate, depotenziando l’assistenza sanitaria e compromettendo gravemente la qualità e l’efficacia dei soccorsi.

Tali scelte hanno conseguenze drammatiche, soprattutto nelle patologie tempo-dipendenti, dove ogni secondo può fare la differenza tra la vita e la morte.

La salute dei cittadini non può essere sacrificata sull’altare di logiche di bilancio.

È imprescindibile ribadire che l’assistenza sanitaria deve essere sempre garantita con il massimo livello di professionalità e attenzione, quindi con medico, nel rispetto del diritto fondamentale alla Salute sancito dalla Costituzione.

 

 

UNA TRAGEDIA CHE RIVELA LE IRRESPONSABILITÀ DEI MANAGER.

 

Nessuno può restare indifferenti di fronte a una tragedia così grave.

Una donna ha perso la vita durante un intervento di soccorso: l’ambulanza è arrivata rapidamente sul posto, ma era priva di un medico, e la paziente versava in condizioni gravissime.

L’equipaggio ha immediatamente richiesto con urgenza la presenza di un medico per poter effettuare una diagnosi e avviare una terapia salvavita.

Purtroppo, l’unità rianimativa è arrivata solo dopo un’ora, troppo tardi per salvare la vita della donna.Questa drammatica vicenda mette in luce con chiarezza le gravi responsabilità dei managers che hanno deciso irresponsabilmente di demedicalizzare le ambulanze, sacrificando la qualità dei soccorsi in nome di logiche economiche. È inaccettabile che decisioni di tale portata mettano a rischio la vita dei cittadini, ignorando il fondamentale principio che l’assistenza sanitaria di emergenza deve essere sempre garantita con il massimo livello di professionalità e tempestività.

 

 

LE BATTAGLIE PER LA VITA NON DEBBONO FERMARSI.

 

Le responsabilità di chi gestisce e pianifica i servizi di emergenza sono enormi: costoro devono rispondere delle conseguenze di scelte che compromettono la vita umana.

Medici, infermieri e autisti costituiscono un team complementare e sinergico, fondamentale per garantire un’assistenza sanitaria tempestiva. La massima efficacia si raggiunge quando l’equipaggio è completo, poiché ognuno ha le sue specifiche competenze e responsabilità.

In tale equipaggio anche l’infermiere riveste un ruolo cruciale e la sua presenza rafforza l’intero team sanitario, permettendo ai medici di concentrarsi sulle diagnosi e sui trattamenti più complessi, sapendo che sotto il loro controllo ci sono professionisti altamente qualificati pronti a intervenire in ogni momento. La sinergia tra medici e infermieri rappresenta il cuore di un sistema sanitario solido, capace di rispondere prontamente alle esigenze dei pazienti in ogni circostanza.

Civicrazia denuncia che vi sono state morti che si potevano evitare e chiede che non si prescinda mai da tale essenziale cooperazione interprofessionale.

Annamaria Gelormini, Infermiera.

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