L’A.N.I.D.A. Onlus sin dalla sua nascita (gennaio 2005), si adopera per dare risposte concrete alle esigenze di lavoro dei Diversamente Abili.
“Consideriamo il lavoro, come soddisfacimento di un “bisogno primario”, indispensabile all’autentica integrazione delle persone dotate di diverse-abilità. Crediamo fermamente che ci sia bisogno di sfatare la leggenda metropolitana : <<che la collocabilità dei Diversamente Abili nelle piccole aziende, mal si combacia con la loro potenzialità produttiva e con i ruoli canonici di una P.m.i >>”, spiega il Presidente, Giuseppe Sannino.
Da queste premesse è nata l’intuizione del “Primo Laboratorio Sperimentale Moda”, la spiegazione di questo innovativo progetto di imprenditoria sociale, alcune fasi salienti del processo produttivo, le storie di ognuno dei partecipanti ,nonché una mini-sfilata dei capi di abbigliamento realizzati sono stati riportati su un dvd (il filmato è presente anche sul sito www.anidaonlus.it).
Continua Sannino: “E’ stato possibile realizzare tale trovata grazie alle pregresse esperienze di alcuni di noi nel settore della produzione di capi di abbigliamento donna rivolti ad un mercato medio-alto. Tale iniziativa è stata completamente autofinanziata dall’associazione stessa.
La situazione attuale per quanto riguarda la formazione professionale legata al settore dell’Alta Moda è caratterizzata da tre ambiti diversi :
• la formazione legata all’apprendistato (rara e lontana dagli standards di qualità della produzione per il comparto dell’alta moda);
• la formazione professionale autofinanziata (costosa e comunque non adeguata al livello di professionalità richiesta dall’alta moda);
• la formazione scolastica ( la base su cui lavorare).
Nonostante la nostra proposta sia originale, di forte cambiamento e mirata a creare una sinergia tra il nostro voler fare e il volerci far fare delle istituzioni, i politici di riferimento continuano a nicchiare.
Questa iniziativa è stata organizzata nell’esclusivo interesse della città e delle fasce più deboli della nostra Regione e del nostro Paese.
Alla luce di quanto affermato, faccio un appello ai nostri politici ed alle nostre istituzioni affinché assumano piani energici, decisivi, propositivi e soprattutto di responsabilità a favore dei soggetti svantaggiati.
La politica è servizio alla persona, per meglio dire alle persone, che non sono entità astratte, ma uomini e donne portatori di bisogni e ai quali la politica deve saper dare risposte capaci di tutelare innanzitutto i soggetti deboli.
Se non si affrontano con coraggio e determinazione le proposte innovative che vengono dagli stessi interessati, difficilmente si riusciranno a risolvere i problemi nella nostra Regione. C’è bisogno di un inversione di tendenza”.
Ci auguriamo che questa bella iniziativa trovi presto il giusto sostegno.
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