L’Italia, un paese la cui economia si deciderà anche in materia di rifiuti
Le politiche sui rifiuti di tutto il continente, da qui al 2030 dipenderanno da quelle che, ad oggi, sembrano solo un cumulo di carte, una volta raggiunto l’accordo fra le istituzioni europee nei prossimi mesi. Il 14 marzo, infatti, il Parlamento europeo si pronuncerà definitivamente in materia di misure per l’economia circolare, fra le quali quelle che rappresenteranno nuove regole su rifiuti, imballaggi riciclati, smaltimento e recupero di pile usate e veicoli fuori uso. Poi si avvieranno i negoziati con l’Europarlamento, deciso a mantenere obiettivi ambiziosi, il Consiglio, che rappresenta gli interessi dei paesi membri, che ovviamente sono sempre tentati dal gioco al ribasso, ed una commissione restia a dire di no alle pretese delle cancellerie nazionali. Aspra sarà la battaglia specialmente in materia di gestione dei rifiuti… quelle esigue percentuali, di sei diverse direttive, che costituiscono il punto di arrivo per i prossimi tredici anni. La proposta è stata messa a punto da Simona Bonafè del Pd. Un paese realmente civile e competitivo, a livello europeo, è regolato da precise norme in materia di smaltimento rifiuti e gestione del riciclo. Sembrano affiorare spiragli di progresso ma, noi di Unione Civicratica, non ci fermiamo alle parole. Chiediamo fatti! Per il bene nostro e dei cittadini tutti! Saremo pronti a documentare.
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