Nov 29, 2017 | Notizie | 0 commenti

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MAESTRE ARRESTATE PER MALTRATTAMENTI

E’ stata denominata “Tutti giù per terra” l’indagine che ha portato all’arresto di tre maestre di un asilo di Vercelli, accusate di maltrattamenti a danno di bambini tra i 3 e i 5 anni e attualmente agli arresti domiciliari. Tutto è partito dalla denuncia di una madre fatta nel maggio scorso, a seguito della quale, su ordine della Procura, è stato installato all’interno della scuola, dalle aule ai corridoi, dalla mensa alla palestra, un sistema di telecamere, che ha fatto emergere ben 52 episodi di violenza, di cui una ventina di maggiore gravità.

Sembra, secondo le indagini della Squadra Mobile di Vercelli, che le maestre incriminate avessero addirittura creato, all’interno delle classi, un vero e proprio clima di terrore. L’indagine prevede che siano ascoltati, oltre le maestre, anche i genitori dei bambini maltrattati insieme ai bambini stessi.

E così quello che dovrebbe essere un ponte tra scuola e famiglia salta ad opera di chi sovverte ogni tipo di valore umano e istituzionale. Un episodio di tal genere, di tale ferocia genera una serie di interrogativi e non lascia spazio a nessuna attenuante nei confronti di quelle che dovevano essere operatrici scolastiche sane, custodi dei bambini affidati alle loro cure per il tempo previsto: innanzitutto, le modalità con cui vengono fatti i reclutamenti, la idoneità delle persone a cui vengono affidati incarichi così delicati, quali la formazione e la cura di un bambino nel rispetto del bambino stesso.  Quale ricordo si imprimerà nella mente di questi piccoli malcapitati? Quale idea della scuola avranno? Una scuola di maltrattamenti? E attenzione anche alle derive psicologiche. In un momento in cui è sotto l’attenzione generale il fenomeno della violenza contro le donne, questo episodio non fa onore alle donne, come non fa onore la violenza che le donne esercitino tra loro e, dunque, a loro danno. Se femminile è accoglienza, allora impariamo ad accogliere la vita in tutte le sue manifestazioni.

Civicratica è la madre che coraggiosamente ha denunciato. 

 

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