I numeri che sintetizzano gli andamenti della Pubblica Amministrazione rivelano significative criticità.
I molteplici casi di mala amministrazione in Italia mostrano molte e gravi problematiche a livello nazionale, regionale, locale. Gli esempi evidenziano inefficienze, ritardi e scarsa trasparenza nelle decisioni.?
Richieste di risarcimento per inefficienze amministrative
Il bilancio accertato è sostanziosamente negativo. Valgono infatti quasi mezzo miliardo di euro le richieste di risarcimento danni per mala amministrazione presentate nel 2023 da imprese e cittadini contro le pubbliche amministrazioni centrali e territoriali ossia contro Stato (ministeri), regioni, province, comuni.
Per gli Enti pubblici il primato è del Lazio e della Sardegna, in testa per numero di ricorsi e importi richiesti.
A Roma, in particolare, si è osservato un numero elevato di cause contro Ministeri e altre amministrazioni centrali dello Stato, seguite da inefficienze regionali anche in Piemonte e Veneto. Tali richieste si riferiscono a problematiche come mancata applicazione di leggi, lentezza nei procedimenti e negligenza gestionale.
Ritardi nei progetti del PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha subito significativi ritardi nell’attuazione, principalmente a causa della complessità burocratica e della mancanza di coordinamento tra diversi livelli di Governo. Questo ha comportato sanzioni da parte delle istituzioni europee e ha portato a una revisione dei progetti e delle risorse destinate ai vari settori, suscitando critiche sull’efficacia della gestione pubblica.
In atto piano d’emergenza e revisione tecnica, una sorta di “rimpasto” dei progetti per correre a salvare il fattibile, sperando lo sia davvero. Modifiche, ricomposizione del piano e rimescolamento degli investimenti, ai quali il Governo sta mettendo mano mentre si palesa pure la richiesta all’Unione Europea di una proroga della deadline del 30 giugno 2026,
Inefficienza nei servizi pubblici
In ambito sanitario e nell’amministrazione locale, numerosi cittadini hanno denunciato disservizi e tempi di attesa eccessivi, ad esempio per accedere ai servizi sanitari o ottenere permessi edilizi. Anche a livello giudiziario, si sono registrati numerosi ricorsi contro enti pubblici per “mala burocrazia” e mancanza di trasparenza.
Alle volte l’impressione è quella di essere in balia di una vera turbolenza o ultimi in una coda che non accenna a muoversi: l’incertezza che regna sovrana.
Proposte di riforma
Davanti a questi problemi, da Civicrazia vengono tanti spunti: in particolare non mancano le associazioni e le organizzazioni che denunciano l’urgenza di cambiamenti e propongono riforme per migliorare il sistema amministrativo. In particolare c’è chi chiede misure di snellimento, chi maggiori controlli, chi interventi anti-spreco di risorse e chi di miglioramento dei servizi. Tutte proposte utili e sinergiche. In realtà occorre oggi un grande sforzo di riforma.
In sostanza il bisogno vero è una Pubblica Amministrazione responsabile, orientata ai cittadini e al bene comune.
Ma in termini civicratici è un po’ avvilente che efficienza ed efficacia siano ancora aspettative, esigenze e speranze tradite. Tristemente grottesco constatare che la Pubblica Amministrazione sia sul banco degli imputati, invece di rappresentare la legalità e essere all’altezza delle sue funzioni.
Se ricordiamo che la sovranità appartiene al popolo e che il popolo ha come suo principale strumento la pubblica amministrazione, la sfida per la buona amministrazione è la sfida centrale e di tutti e deve essere affrontata senza esitazioni.
Antonella Mollia, Segretaria Generale
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