Quella delle morti sul lavoro è, purtroppo, un fenomeno che avanza sempre in modo quasi inarrestabile in tutta Italia. Infatti si ha notizia, con cadenza quasi giornaliera, di vittime sul lavoro dovute a negligenza o a non rispetto delle misure di sicurezza o a mancata formazione degli operai
ULTIMI CASI DI MORTI SUL LAVORO
Le recenti notizie riportano di operai morti.
A Tivoli, in provincia di Roma, un operaio che stava movimentando una piattaforma mobile è deceduto per cause ancora da accettare. La vittima è un italiano di 63 anni. L’incidente è avvenuto all’interno di uno stabilimento dell’azienda di pneumatici Yokohama. Secondo una prima ricostruzione, la vittima, impiegato in una ditta esterna, sarebbe andato a sbattere contro una parete mentre si trovava ad alcuni metri di altezza e stava effettuando con un cestello lavori di sostituzione del sistema di illuminazione di uno degli edifici.
Un operaio di 43 anni della provincia di Bergamo è morto schiacciato dal mezzo a bordo del quale stava lavorando in Valle Leventina, nel Canton Ticino, in Svizzera. Il 43enne, alla guida di un dumper, un autocarro con cassone ribaltabile, stava effettuando la posa di alcune condutture. Il veicolo si è rovesciato facendolo cadere al suolo ed è rimasto schiacciato sotto il mezzo.
ULTIMI DATI INAIL
Gli ultimi dati dell‘Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro aggiornano a fine agosto la conta delle vittime nel 2023: 657 morti dall’inizio dell’anno e più di 383mila denunce di infortunio.
I dati mostrano un quadro leggermente migliore di quello del 2022. Nei primi otto mesi del 2023 sono state registrate 383.242 denunce di infortunio, un numero in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e dell’8,1% rispetto al 2019 pre-pandemico. I decessi sul lavoro sono invece 20 in meno rispetto al periodo gennaio-agosto dello scorso anno. Gli infortuni mortali accertati avvenuti fuori dell’azienda sono 365, pari a circa il 60% del totale (45 casi sono ancora in istruttoria). Gli incidenti plurimi, che hanno cioè causato la morte di più lavoratori, sono stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali. Il rapporto evidenzia anche che sono aumentate le denunce di malattie rispetto al 2022.
Ogni giorno si verificano in media tre nuovi casi mortali e il dato finale del 2023 sarà gonfiato da tragedie con diverse vittime come la strage di Brandizzo del 30 agosto nella quale hanno perso la vita cinque operai e l’esplosione alla Esplodenti Sabino di Casalbordino che ha ucciso tre dipendenti
LA SICUREZZA E’ UN DOVERE NON E’ UN LUSSO: INTERVENIRE SUBITO!
La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni lavoratore. La dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori. Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure.
Fabio Riccio
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