Alcuni anziani, assegnatari di casa e che hanno sempre provveduto al puntuale pagamento del canone di locazione e delle spese condominiali, si trovano in forte difficoltà.
Il loro ascensore è guasto rendendoli di fatto dei reclusi poiché la discesa e la salita degli scalini è loro funzionalmente preclusa.
Per gli alimenti devono ora recarsi i familiari.
Ogni volta che devono necessariamente uscire per visite mediche (piuttosto sovente) sono vittime di cadute e dolori per giorni.
Senza contare l’aspetto emotivo di essere chiusi in casa 24 ore al giorno, senza rapporti sociali, senza uscire all’aria aperta, senza fare attività fisica: una privazione che causa un decadimento che rischia di diventare irreversibile.
Nonostante gli ingenti fondi pervenuti all’Ente pubblico proprietario e nonostante gli sgravi del Superbonus fiscali, ad oggi la manutenzione degli stabili rimane una chimera anche quando il disservizio riguarda un aspetto fondamentale come quello di uscire di casa per attendere in autonomia alle proprie esigenze fondamentali.
Vi sto narrando il caso dei miei genitori.
Poiché l’ascensore è datato 1996, ad oggi non sono più reperibili i pezzi di ricambio e gli abitanti di tutto il palazzo (per lo più anziani e disabili), fra cui i miei genitori, si vedono negare un minimo diritto all’esistenza sine die poiché l’Ente non ha alcuna idea, né tanto meno intenzione, di sostituire l’impianto costringendo i Cittadini, di fascia debole, a scontare la detenzione domiciliare senza colpa, tra l’irrimediabile obsolescenza dell’ascensore e il disinteresse dell’Ente a risolvere il problema.
Mentre una parte del mondo viaggia nello spazio per diletto e l’Intelligenza Artificiale prepara i prossimi interventi di microchirurgia, non si riesce ad avere la riparazione di un ascensore, costringendo anziani malati a fare i piedi i quattro piani!
”La casa interpreta il paradiso. È il paradiso per i principianti.”
Charles Henry Parkhurst
Avv. Paola Zanoia
Responsabile Nazionale Battaglie
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