“Non può esservi democrazia senza la partecipazione della società civile” è un principio affermato a livello europeo sin dal 1957, cioè dall’istituzione del Comitato economico e sociale europeo (CESE) con i trattati di Roma.
Da allora tanti partiti o associazioni politiche hanno cercato e cercano la loro strada alla democrazia partecipata. Ma cosa è la Democrazia partecipata? Forse quella che a Atene tanto tempo fa condannò a morte Socrate e lo costrinse a bere la cicuta? Oggi, in una società complessa, una vera democrazia partecipata e consapevole è tutta da inventare e realizzare. Di certo la Democrazia rappresentativa, basata su deleghe, non funziona più e il collegamento tra i rappresentati e i rappresentatori è sempre più frammentato. Da qui nasce l’esigenza di nuove formule di democrazia, anche perché la politica di vertice sta purtroppo prendendo la strada del marketing e della pubblicità mentre la democrazia non è un prodotto da vendere al meglio. Oggi il cittadino non si sente rappresentato. Si rende conto che le elezioni sono solo dei sondaggi di opinione per poi vendergli meglio la cosiddetta “politica” e oltre a reagire con l’astensionismo, quando vota lo fa a caso influenzato dal personaggio del momento imposto dai media con pubblicità martellante. Il cittadino non è mai posto in condizione di scegliere, sbaglierà qualsiasi cosa sceglie, perché gli stessi Stati sono stati superati e travolti dal potere di multinazionali e di lobbies. Anche le decisioni prese a livello europeo piovono dall’alto, standardizzate per tutti noi cittadini d’Europa mentre noi siamo appartenenti a tante culture e regioni differenti, Quindi solo con la Macroregione del Mediterraneo si può oggi finalmente rimediare alla carenza di democrazia di questa Europa delle Lobby che poco ha a che fare con i popoli che non riesce a rappresentare. Il metodo di democrazia partecipata e meritocratica che applica la Macroregione del Mediterraneo per individuare e formare il proprio governo (a cui si accede con un percorso meritocratico di persone preparate e motivate provenienti dalla Società Civile) è applicato per ogni iniziativa della Macroregione. Alto e basso non esistono più, tutte le responsabilità sono aperte e interagenti e il potere non è più dominio ma servizio.
DIRITTO DI DIFESA E TUTELA DELLE VITTIME DEI REATI “VIOLENTI”
Non è vero che le vittime di reati “ violenti “ hanno sempre diritto al patrocinio a spese dello Stato. COSA PREVEDE LA LEGGE L’art. 76 comma 4 ter del DPR 30 maggio 2002 n. 115 , modificato dalla legge n. 38 del 2009, prevede che le persone offese dei reati...
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