L’INPS, con il Messaggio n. 4465 del 27 dicembre 2024, ha fornito le prime indicazioni relative alla nuova modalità di accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap. Questa nuova procedura, avviata il 1° gennaio 2025, si trova attualmente in una fase sperimentale, destinata a durare per tutto l’anno e limitata alle province di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. L’obiettivo dichiarato è quello di estendere successivamente il modello a livello nazionale, ma la sperimentazione sta già sollevando diverse criticità.
UNIFICAZIONE DELLE PROCEDURE DI ACCERTAMENTO
Nelle nove province interessate, la condizione di disabilità viene determinata attraverso un unico procedimento accertativo che integra diverse valutazioni:
· I livelli di sostegno e sostegno intensivo previsti dalla Legge n. 104/1992;
· L’invalidità civile;
· La cecità civile;
· La sordità civile;
· Le condizioni stabilite dalla Legge n. 68/1999;
· L’inclusione scolastica, regolata dal Decreto Legislativo n. 66/2017.
L’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani ha evidenziato che, dalle segnalazioni pervenute dai Cittadini, questa integrazione, sebbene concepita per semplificare e unificare i processi, ha introdotto una serie di problematiche pratiche che meritano attenzione.
Nello stesso senso anche quanto è emerso nello Sportello Telematico di Civicrazia.
IL NUOVO CERTIFICATO MEDICO INTRODUTTIVO
Il sistema richiede un nuovo certificato medico introduttivo, che può essere rilasciato solo da una categoria specifica di medici autorizzati. Questo certificato deve essere inviato telematicamente e sottoscritto con firma digitale. Tale procedura attribuisce ai medici certificatori l’intero carico burocratico, che in precedenza era suddiviso con altri soggetti, come i Patronati. Già nel primo mese di sperimentazione, questa redistribuzione dei compiti ha evidenziato numerose criticità:
· Sovraccarico di lavoro per i medici: i professionisti sanitari, già impegnati su molti fronti, si trovano a dover gestire ulteriori responsabilità amministrative, sottraendo tempo prezioso alla cura diretta dei pazienti.
· Carenza di medici certificatori autorizzati: il numero limitato di medici abilitati alla compilazione e all’invio del certificato sta creando ritardi significativi nella gestione delle richieste.
CRESCITA DEI COSTI PER L’UTENZA
Un ulteriore aspetto critico è rappresentato dall’aumento dei costi a carico degli utenti. La nuova procedura, più complessa e dispendiosa in termini di tempo, comporta spesso la necessità di ricorrere a visite aggiuntive o a consulenze specifiche. Ciò rischia di trasformare un diritto universale – il riconoscimento dell’invalidità e il relativo accesso ai benefici – in un privilegio per chi può permettersi di affrontare queste spese.
VALUTAZIONE UNIFICATA: MEDICA E SOCIO-SANITARIA
La procedura sperimentale prevede unificazione della valutazione medica e socio-sanitaria, un compito che in precedenza era ripartito tra diverse figure professionali. L’accorpamento di queste fasi in un unico processo, seppur pensato per ottimizzare i tempi, sta invece causando rallentamenti e disguidi. In molti casi, l’assenza di un supporto adeguato da parte di patronati o altri enti intermediari mette ulteriormente in difficoltà sia gli utenti che i medici coinvolti.
SUPERARE LE PROBLEMATICHE E TUTELARE I DIRITTI
Sebbene il progetto sperimentale miri a semplificare le procedure e ad accelerare i tempi di accertamento, l’attuazione pratica della nuova modalità ha già evidenziato una serie di problematiche. L’assegnazione di un carico burocratico maggiore ai medici, la carenza di professionisti autorizzati, e l’aumento dei costi per gli utenti sollevano dubbi sull’effettiva sostenibilità del sistema. Se queste criticità non verranno affrontate e risolte tempestivamente, il rischio è quello di ostacolare l’accesso ai diritti fondamentali per molte persone che ne hanno diritto.
Occorre, invece, assicurare la tutela di tali diritti.
Civicrazia, d’intesa con A.N.D.C.I., segue attentamente questa fase sperimentale poiché rappresenta un’opportunità per individuare e correggere tali inefficienze.
E’ necessario che l’INPS e le istituzioni coinvolte si adoperino per garantire che le soluzioni adottate non vadano a discapito delle categorie più fragili.
Ernesto Marino
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