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Oltre l’impegno civico, L’IMPEGNO CIVICRATICO

IMPEGNO CIVICO E IMPEGNO CIVICRATICO

Se in precedente regime di schiavitù
si chiedeva che il padrone trattasse bene gli schiavi,
tale richiesta era giusta o non era giusta?

Possiamo dire che tale richiesta
A. era giusta nella parte che mirava a mitigare la schiavitù;
B. era ingiusta nella parte che confermava la differenza abissale fra padrone e schiavo
che chiede solo di essere trattato meglio.

A) Analogamente oggi, in regime di delega e clientelare,

i sottostanti punti 1, 2, 3 e 4 sono certamente giusti e utili
per la civicizzazione dell’attuale Modello,
fatto di rappresentati e pseudo-rappresentanti,
ma non per la Civicratizzazione.

Cioè i sottostanti punti sono migliorativi nell’attuale modello,
facendo trattare meglio i Cittadini,
ma non fanno che confermare la differenza abissale fra “padrone” e “schiavo”,
il quale ultimo chiede solo di essere trattato meglio.

B) Il Modello Civicratico – tramite la Civicratizzazione –
deve, invece, indicare il passaggio
da Consapevolezza, Trasparenza, Colloquio, Controllo e Mediazione
(che indicano certamente un migliore rapporto nella delega,
ossia nel presente modello di delega)
all’esercizio della Partecipazione meritocratica del Cittadino a tutte le funzioni
e, quindi, al nuovo Modello Civicratico.
La Civicratizzazione mira a costruire il nuovo sistema
nel quale tutti Cittadini possono partecipare a Procedure per funzioni e decisioni,
improntare sono a impegno e capacità,
eliminando ogni forma di dominio e sottomissione.

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A) L’impegno civico si articola nei seguenti quattro modi:

1. Consapevolezza.
Continuare ad aumentare la consapevolezza dei Cittadini a partire dalle scuole,
– a studenti, a docenti, a genitori –
anche mediante l’inserimento di educazione civica,
con Convegni e Forum,
con il Premio Studente Civicratico;
inoltre presentando il Modello su Siti, X-Twitter, Video.

2. Trasparenza
Ottenere l’assoluta trasparenza degli uffici pubblici, con accesso agli atti e conoscenza dei comportamenti, che in questo modo rendono conto ai Cittadini del loro operato.
Fare sanzionare l’opacità.
Coinvolgere i mass-media.

3. Colloquio
Ottenere risposte chiare, precise, esaustive e rapide rispetto a segnalazioni o problemi con le Autorità.
Consultazioni obbligatorie; referendum locali, anche propositivi; assemblee pubbliche deliberative anche con tecnologie ausiliarie di intelligenza collettiva; bilanci partecipati; consigli comunali aperti.
Ottenere sanzioni per inadempienze.

4. Controllo e Mediazione
Continuare a implementare l’azione dei Difensori Civici e degli Organismi-Ponte tra Cittadino e Istituzioni e richiedendo il Difensore Civico Nazionale, davvero indipendente, per gli organismi statali e il Difensore Civico per ciascun Ente.
Realizzare meccanismi di accountability trasparenti ed efficaci
con revoca di mandati per comportamenti non etici o non rispondenti all’interesse dei Cittadini.
Fare scendere più in campo i migliori Difensori Civici.
Premi per migliore impegno civico e Impegno Civicratico.

In verità i suddetti sono quattro giusti modi per migliorare il rapporto fra delegati e deleganti,
così come per dare ogni maggiore rilevanza alla voce dei Cittadini.

MA
Ma siamo ancora nell’ambito del Civismo (non della Civicrazia),
anche se tali modi possono aiutare a transitare e a “smuovere” i Cittadini.
E’ ancora come chiedere ai politici-“padroni” di trattare meglio i Cittadini.
Siamo lontani dal salto di paradigma
e bisogna procedere – è venuta l’ora! – per il cambiamento radicale di Modello.


In particolare gli Organismi Ponte (in primis i Difensori Civici)
dovrebbero in teoria essere estremamente utili
per facilitare la comunicazione e la risoluzione dei problemi fra Cittadini e Istituzioni.
Tuttavia, nella pratica, non funzionano come previsto;
di solito funzionano al massimo come “sussurratori nell’orecchio”,
senza apportare reali cambiamenti o risolvere in radice i problemi.

Bisogna fare cambiare il metodo di scelta dei titolari di tali figure.
E’ un preliminare concreto passo.

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L’impegno civico

(fra cui affrontare questioni sociali, politiche, ambientali, stimolare l’educazione,
migliorare il dialogo con i poteri pubblici, monitorarli, censurarli, spronarli …)
è bene,
ma non è risolutivo.
Civicrazia, invece, vuole il salto di paradigma, il cambiamento radicale
nel modo in cui la società è organizzata:
abbattere questo modello obsoleto, facendo coincidere,
nel nuovo Modello, Stato e Comunità.

Democrazia è contribuzione popolare permanente
secondo l’impegno e le capacità di ciascuna/o
e assunzione delle responsabilità davvero aperte ai migliori.
Nel nuovo Modello i Cittadini partecipano, ricoprendo meritocraticamente,
tramite Procedure, tutte le funzioni pubbliche.
Il buon andamento della pubblica amministrazione si basa su merito,
ossia competenza più impegno,
nel rigoroso rispetto etico,
coniugando Giustizia e Efficacia.
Nel Modello Civicratico ogni Cittadino ha diritto al proprio ruolo
nel contributo al proprio benessere e al benessere di tutto;
nessuno va escluso e ognuno è importante;
nell’interesse di tutti e di ciascuno
gli specifici ruoli sono attribuiti secondo impegno e capacità (merito).
Ognuno può incrementare impegno e capacità,
ricoprendo così i più alti ruoli.

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Con il nuovo Modello sono oggi già strutturati:
– Macroregione Mediterranea;
– Civicrazia
– Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani
– Laboratorio Privacy Sviluppo
– International Ombudsman Counter
– The International Ombudsman.

 

Bisogna fare comprendere il Modello Civicratico,

anche tramite formazione e iniziative partecipate,
e fare confrontare il modello vigente e il Modello Civicratico.

Essere Civicratici è procedere verso il nuovo Modello Civicratico
con azioni concrete,
portando avanti la nostra Idea che non può mai morire
e che è estrinsecazione istituzionale della Dignità umana,
risultanza storica per questa e le successive generazioni
ed effettiva realizzazione della Democrazia e della Sovranità del Popolo.

 

 

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