UNA NOTIZIA DI CRONACA, FRA TANTE, NEL QUOTIDIANO ORRORE:
CRONACA
Omicidio di Sara Campanella, disposta la perizia sui dispositivi di Stefano Argentino
Il tribunale ha conferimento l’incarico per consentire ai tecnici di acquisire i dati sul telefonino e sul portatile dell’assassino della 22enne.
La visione dell’orrore è un tema che va affrontato da diverse prospettive:
PSICOLOGIA
La visione dell’orrore può essere studiata dalla psicologia del comportamento, dalla neurologia, dall’antropologia come una risposta emotiva a un evento o a un trauma, che inevitabilmente comporta la morte, la distruzione del corpo, e persino la sua frammentazione!
Questa risposta può includere sentimenti di paura, ansia, disgusto e orrore, ma soprattutto congelamento emotivo, rabbia. Nei familiari e feriti dall’ orrore di delitti atroci confusione, intense emozioni in fuga in diverse direzioni, negazione, dolore, strazio, tristezza mortale, odio.
Il desiderio di ricongiungimento e la negazione sovrastano la psiche.
Il mondo intorno non tace, non copre con il pietoso velo il volto giovanile della dolce Donna uccisa, ragazza bambina, o i resti sparsi nell’ aria delle urla, che fanno eco al dolore. No !! e Poi No !!!
La collettività apre le porte del suo viscerale mondo irrisolto e delle fosse comuni. Precipitosamente danza: un ballo tribale che chiede vendetta. Vendetta ! Vendetta ! Vendetta!
Dopo poco la scena è persa dalle sempre più piccole e giovani vite. Amavano e erano Amate, a sentire anche dai loro assassini, pur nella deformazione vissuta.
Più nessuna bellezza in chi ha subito lo scempio, poiché il Delitto Atroce e lo Sterminio sono Protagonisti indiscussi.
CINEMA E LETTERATURA
La visione dell’orrore è anche un tema comune nel cinema e nella letteratura, in particolare nel genere horror. Opere come “L’esorcista” di William Peter Blatty, “Il silenzio degli innocenti” di Thomas Harris e “Shining” di Stephen King esplorano la visione dell’orrore come una esperienza traumatica che può cambiare la vita delle persone.
Qui nel cinema si potrebbe simulare una risposta e una domanda.
Ma l’ orrore tale rimane, così l’ orrore poiché ciò che generano è sempre altro orrore e terrore. La risposta è immediata e pericolosa: bisogna seppellire in fretta le identità delle vittime, che piante e poi sottratte (dopo tempo)
all’ onore della cronaca, lasciano spazio a opinionisti e ai propri aguzzini.
Esistono e sono sempre più, a loro insaputa, assassini, se avranno un’ultima frustrazione, così come esistono freddi assassini che programmano, sognano di amare la Principessa perduta e consegnarla alla Morte per non soffrire il distacco .
DIRITTO E GIUSTIZIA
Ma l’ombra delle interiori fosse comuni ritorna! Per ogni delitto non risolto nella nostra collettività ve ne saranno altri, tanti echi nel tempo che segue.
Uomini e donne di buona volontà si occupino dell’orrore.
Poiché solo riconoscendo che è un fenomeno sociale e non solo individuale e avendo brama della Verità potremo avere Giustizia e iniziare a dare senso a tante vite dilaniate, morte o ancora vive.
Donatella Mereu, neuropsicologa, psichiatra.
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