Ott 23, 2024 | Video - Interviste | 0 commenti

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PER LA TUTELA DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTA’

Intervistiamo l’Avv. Desi Bruno sulla battaglia per la tutela delle persone private della libertà personale.

 

1. Civicrazia da sempre svolge la sua battaglia per una Difesa Civica, in tutti i settori, che aiuti davvero il cittadino a rapportarsi in modo corretto con la Pubblica Amministrazione.
Qual è l’attuale situazione in Italia e quali sono le problematiche che Civicrazia vuole risolvere nello specifico della tutela delle persone private della libertà personale?

Nello specifico della tutela delle persone private della libertà personale è importante che la figura del Garante sia terza e imparziale, in modo da rafforzare la propria autonomia e l’immagine della stessa, senza dipendenze da alcun potere e al solo fine di far valere le istanze di chi si trova in una posizione di soggezione, dai detenuti agli internati, agli incapaci prosciolti nelle REMS, ai migranti nei centri di rimpatrio a tutti coloro che sono vincolate.

 

2. Quali sono le peculiarità della situazione italiana rispetto al panorama europeo, estero e internazionale?

Certamente le indicazioni che provengono dalle Convenzioni internazionali e soprattutto dal Protocollo opzionale alla Convenzione ONU contro la Tortura del 2002, ratificato dall’Italia nel 2012, prevedono un meccanismo di prevenzione indipendente, per assicurare efficacia all’opera di monitoraggio e controllo sulle condizioni in particolare delle strutture detentive.
In Italia l’esperienza dei Garanti e dei Difensori civici affonda le radici nella figura dell’Ombudsman di altri ordinamenti europei, volta a tutelare i diritti individuali rispetto al potere dello Stato e anche a controllare l’azione del potere esecutivo, ma in Italia vi è la forte deficienza della figura dell’Ombudsman a livello nazionale.

 

3. Quali sono le principali proposte di Civicrazia in questa battaglia?

La modifica della normativa nazionale ( l.n. 10/2024) relativa alla nomina del Garante nazionale, che dovrebbe prevedere la nomina da parte del Parlamento a maggioranza qualficata, e non da parte del Presidente del Consiglio del Ministri in carica, ed una esaustiva previsione di cause di ineleggibilità/incompatibilità . Ciò peraltro avrebbe una positiva ricaduta sulla previsione dei meccanismi di nomina dei Garanti anche territoriali, disciplina ancor oggi disomogenea e contraddittoria.

 

4. Quali sono le iniziative sinergiche in atto per questa battaglia? Chi coinvolgono?

Questa battaglia coinvolge i Garanti e le associazioni che operano nel settore e che hanno già portato istanze in questo senso. Protagonisti sono anche l’Unione delle Camere penali, le famiglie dei detenuti, gli operatori penitenziari e i più lungimiranti enti locali.

 

5. In che senso tale battaglia si inquadra nella Grande Battaglia per il passaggio da un sistema in cui dominano apparati oligarchici e clientelari alla Democrazia partecipata e meritocratica?

E’ evidente che la presenza di organismi che agiscono a tutela dei cittadini eletti in modo democratico e quindi condiviso e non legato a ragioni di appartenza politica o che non fanno parte delle amministrazioni che si devono controllare garantisce maggior trasparenza e migliore qualità della attività stessa .

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