Allarmanti sono le ultime notizie di cronaca del 15enne di Senigallia Leonardo il quale a seguito di atti di bullismo si è suicidato.
Si è appreso che subiva atti di bullismo e veniva preso in giro a scuola da compagni di scuola. Il giovane si era allontanato da casa con la pistola di servizio del padre, vigile urbano, con la quale si è poi tolto la vita.
Alla luce di tali tragedie dobbiamo chiederci perchè il bullismo e il cyberbullismo persistono nonostante gli sforzi educativi.
Sono molte le ragioni che concorrono a spiegare la persistenza di questo fenomeno, anche a fronte di importanti campagne di sensibilizzazione. La rete si evolve costantemente, offrendo nuovi strumenti epiattaforme che possono essere utilizzati per azioni di bullismo. È difficile che l’educazione riesca a tenere il passo con questa rapidità. La rete garantisce spesso l’anonimato, che può incoraggiare comportamenti aggressivi e privi di empatia. Il fenomeno del bullismo, sia online che offline, è spesso legato a dinamiche di gruppo e alla ricerca di approvazione sociale. La cultura digitale ha un impatto profondo sui giovani, influenzando i loro comportamenti e le loro relazioni. È necessario un cambiamento culturale più ampio e più profondo per contrastare efficacemente il bullismo ed cyberbullismo.
Abbiamo sbagliato destinatari delle campagne?
È possibile che le campagne di sensibilizzazione si siano concentrate troppo sui giovani, senza dedicare sufficiente attenzione agli adulti?
Vi è una mancanza di esempi positivi. I giovani hanno bisogno di modelli positivi a cui ispirarsi, sia all’interno che all’esterno della scuola. I genitori hanno un ruolo fondamentale nell’educazione dei figli e nella prevenzione del bullismo. È importante che tutti, nessuno escluso, comprendano le proprie responsabilità e le conseguenze delle loro azioni.
Infatti, spesso si sottovaluta il ruolo degli adulti nel perpetuare o nel contrastare il bullismo. Educare gli adulti significa far comprendere agli adulti la gravità del problema e le sue conseguenze a lungo termine, offrire agli adulti gli strumenti necessari per riconoscere i segnali del bullismo e intervenire in modo efficace. Sviluppare nei genitori e negli educatori l’empatia necessaria per comprendere le emozioni e le difficoltà dei giovani.
Il ruolo degli adulti e la necessità di un cambiamento culturale.
Se è vero che i giovani sono i principali attori coinvolti nel cyberbullismo, è altrettanto vero che gli adulti hanno un ruolo cruciale nel prevenire e contrastare questo fenomeno.
I giovani osservano e imitano i comportamenti degli adulti. È fondamentale che gli adulti dimostrino empatia, rispetto e tolleranza nelle loro relazioni.
Il ruolo dell’esempio.
È necessario sottolineare l’importanza dell’esempio. I giovani apprendono soprattutto osservando i comportamenti degli adulti. Quando vedono i loro genitori o insegnanti comportarsi in modo rispettoso, empatico e responsabile, interiorizzano questi valori e sono più propensi a metterli in pratica nella loro vita.
Al contrario, un comportamento incoerente o inappropriato da parte degli adulti può minare la loro credibilità e rendere più difficile trasmettere messaggi educativi.
L’uso etico dei social media.
L’uso dei social media da parte di adulti, in particolare di insegnanti e genitori, richiede una riflessione attenta.
È vero che i social possono essere uno strumento utile per comunicare e connettersi con gli altri, ma è fondamentale utilizzarli in modo responsabile e rispettoso.
Pubblicare contenuti inappropriati, commentare in modo offensivo o condividere informazioni private può avere conseguenze negative sulla reputazione personale e professionale, oltre che sull’immagine che si dà ai giovani.
Le conseguenze della perdita di autorevolezza.
La perdita di autorevolezza da parte degli adulti può avere diverse conseguenze negative. Innanzitutto vi è la difficoltà a far rispettare le regole. Se i giovani percepiscono gli adulti come figure poco credibili, sarà più difficile far rispettare le regole e i limiti.
Il rischio è proprio la diminuzione del rispetto.
La mancanza di rispetto reciproco è alla base di molti problemi relazionali, tra cui il bullismo e la violenza. Un altro rischio è anche la confusione di ruoli. Quando gli adulti cercano di essere amici dei giovani, rischiano di confondere i ruoli e di non essere più in grado di fornire una guida chiara e sicura.
Che cosa si può fare?
Per recuperare l’autorevolezza e trasmettere valori positivi ai giovani, è necessario essere coerenti. Le parole devono essere accompagnate dai fatti. È importante che gli adulti dimostrino con i loro comportamenti i valori che vogliono trasmettere.
È fondamentale stabilire dei limiti chiari e coerenti, sia nella vita reale che online. È importante ascoltare i giovani con attenzione e rispetto, mostrandosi interessati ai loro pensieri e alle loro emozioni.
Bisogna promuovere il dialogo. Il dialogo aperto e sincero è fondamentale per costruire relazioni solide e basate sulla fiducia. È importante che gli adulti utilizzino i social media in modo responsabile e rispettoso, evitando di pubblicare contenuti inappropriati o di partecipare a discussioni offensive.
In conclusione il ruolo di genitori e insegnanti è cruciale nella formazione dei giovani.
Per essere efficaci, gli adulti devono essere in grado di trasmettere valori positivi e di fornire un esempio concreto. L’uso etico dei social media e il rispetto dei ruoli sono elementi fondamentali per ristabilire l’autorevolezza e costruire relazioni sane e durature con i giovani.
Rosaria Salamone, Avvocato
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