Considerato che:
- La Costituzione Italiana tutela la salute e l’integrità psico-fisica di ogni persona;
- I lavoratori fragili sono esposti a rischi per la salute a causa delle pluripatologie e delle terapie salvavita, farmaci immunosoppressori che sono costretti a assumere quotidianamente;
- La pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza l’annoso problema dei lavoratori fragili e invalidi, riconosciuti dal D.I. all’art.1 del Decreto del Ministro della Salute 4 febbraio 2022 (in Gazz.Uff., 11 febbraio 2022, n°35).
- “Non c’è inidoneità alla funzione. Inidoneo è l’ambiente di lavoro, per la tutela e la sicurezza sanitaria in particolare dei lavoratori c.d. fragili. È questo il punto di partenza”.
Mancano tutele adeguate per tutti i lavoratori fragili,
sia della Pubblica Amministrazione che del settore privato
con ogni tipo di mansione lavorativa.
La legge che i Lavoratori Fragili Uniti chiedono deve prevedere:
- Lavoro agile ordinario e prevalente per tutti i lavoratori fragili, indipendentemente dalla mansione lavorativa. Questa misura è necessaria per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori fragili, indipendentemente dalla loro mansione. Lo smart working permette ai lavoratori fragili di lavorare da casa, evitando il contatto con agenti patogeni e riducendo il rischio di contagio.
- L’obbligo del cambio di mansione per i lavoratori fragili che non possono usufruire dello smart working. In questo caso, le tutele devono essere equivalenti. Questa misura è necessaria per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori fragili che non possono lavorare da casa.
- La possibilità di prevedere finestre di pensionamento per i lavoratori fragili in età over 55. Questa misura permetterebbe ai lavoratori fragili di andare in pensione in anticipo, evitando di essere esposti a rischi per la salute sul posto di lavoro.
- Il riconoscimento dell’art. 3, comma 3, della legge 104/1992 per tutti i lavoratori fragili a causa delle limitazioni che il loro stato di salute causa nella propria esistenza. Questa misura permetterebbe ai lavoratori fragili di usufruire dei relativi benefici e permessi lavorativi.
- La possibilità di richiedere per sé stessi il congedo straordinario (24 mesi) previsto dall’art. 3, comma 3, della legge 104/1992. Questa misura permetterebbe ai lavoratori fragili di assentarsi dal lavoro per motivi di salute senza rischiare di perdere il posto.
- L’estinzione del comporto per i lavoratori fragili. Questa misura permetterebbe ai lavoratori fragili di assentarsi dal lavoro per motivi di salute senza rischiare di perdere il posto.
- La possibilità di estendere il lavoro agile anche ai caregivers per poter garantire la domiciliarità del loro caro con disabilità. Questa misura permetterebbe ai caregiver di assistere il proprio familiare con disabilità senza rischiare di perdere il posto di lavoro.
Chiediamo al Parlamento che approvi una legge strutturale definitiva che consenta a tutti i lavoratori fragili, anche con l’obbligo del cambio di mansione, di lavorare in smart working, che vada oltre il 31 dicembre 2023.
Chiediamo con urgenzare almeno una proroga allo smart working, per tutti i lavoratori fragili con l’obbligo di cambio mansione per chi non può fare lo smart working, momentaneamente, in attesa di una legge strutturale, fino al 31/12/2024.
Che il Parlamento accolga tali richieste e vada a porre fine a questa ingiustizia incostituzionale tra lavoratori fragili, in nome della giustizia e dell’uguaglianza che devono essere garantiti a tutti i cittadini italiani, anche ai lavoratori fragili.
Silvano Antori
Seguici in X con link a @CivicraziaItaly
Speriamo tanto che il Governo ascolti queste richieste
Tutte cose assolutamente indispensabili dato che la maggior parte delle persone non capisce la condizione di lavoratore fragile e anche se la comprendesse, non avrebbe un appoggio legale per poter gestire la situazione come sarebbe opportuno. Inoltre il pensionamento anticipato troverebbe giustificazione anche alla maggiore fatica fisica oltre che psicologica che una normale giornata lavorativa determina su di noi.
Vogliamo lavorare ma in condizioni che ci permettano di farlo.
Covid a parte, nei luoghi di lavoro ci si trova a contatto con migliaia di altri agenti patogeni (filtri dell’aria comuni a più piani dello stesso edificio, servizi igienici carenti, bagni comuni,…). Prima dello smartworking, personalmente, dovevo spesso fare ricorso ad antibiotici ed a giorni di malattia, stando sempre con l’ansia dei limiti del comporto.