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PSICHIATRIA NON OPPRESSIVA E BAMBINI

Psichiatria non Oppressiva e bambini.

 

È importante altresì spendere queste poche righe, affinché non vi siano fraintendimenti sul fatto che un’ampia parte della Comunità Scientifica (Psicologi clinici, psicoterapeuti e neuropsichiatri infantili, pediatri e neurologi, consultori, Capi dipartimento Salute Mentale e Neuropsichiatri, etc.) che si occupano dei fanciulli   con patologie espresse, non condivide quanto si evince dalla DGR 105 in oggetto; In particolare l’Afferenza di Unità di offerta dell’Età evolutiva, e per essa, delle Strutture, e degli interventi di diversa natura nel Progetto Obiettivo Salute Mentale Adulti. La gestione difficile, di questi minori, dovrebbe piuttosto essere frutto di sinergie fra età evolutiva e età adulta, ma non appartenenza. Riteniamo altresì che, alla luce delle normative, e delle Convenzioni internazionali dei diritti del fanciullo, delle conoscenze Neuropsicologiche, Neuropsichiatriche, di Psicologia clinica dell’Età Evolutiva e della Medicina pediatrica, vi sia la necessità urgente, prima di una decisione e programmazione in merito agli iter di intervento per la salute psichica e il benessere evolutivo del Bambino- Adolescente, di rivedere gli ambiti e le competenze aggiornate, di intervento. E ragionevolmente, alle prese con fattori e variabili svariate, una fra tutte la resilienza, decolpevolizzare le famiglie, non far perdere anticipatamente la speranza in una evoluzione fausta, in un ambito cosi attuale e controverso e intriso di aspetti medico legali, di prevenzione. Riteniamo che lo sforzo sia legato intimamente al lavoro di ricerca e al’ ascolto delle difficoltà delle famiglie, della socialità che li ospita. Chiudere anticipatamente il percorso di motivazione alla cura con una diagnosi precoce sigillata, far afferire interventi alla salute mentale adulta risulta terribilmente arrendevole. Clinici dell’età evolutiva e le nuove ricerche sanno quanto il cervello sia flessibile, e possibile di cambiamento. A noi la ricerca dei molteplici fattori, fattori che diminuiscono la sintomatologia e interagiscono con l’evoluzione normale. Sarebbe necessaria una commissione di esperti sul campo, che ci accingiamo a creare, che dopo decenni di lavoro, con fanciulli, sofferenti, e famiglie alle volte incomprese: l’irrazionalità e la disperazione, lasci spazio a una apertura al nuovo, a quanto ci è dato sapere di più, per chiudere al bambino, o all’ adolescente, almeno ad alcuni, le porte della psichiatria a vita, le porte del circuito giudiziario.

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