È di pochi giorni fa la pubblicazione dell’inchiesta del quotidiano Italia Oggi sulla qualità di vita nel Bel Paese. Cosa ne è uscito fuori?
Una fotografia alquanto preoccupante dell’Italia e in particolar modo del Mezzogiorno, che si attesta agli ultimi posti della classifica con le proprie città. Prima città meridionale è Potenza, con il suo 61° posto. All’ultimo, invece, proprio la capitale del Mezzogiorno: Napoli.
Un dato allarmante, quindi, soprattutto se pensiamo che l’inchiesta ha evidenziato un gap in negativo non tanto dell’aspetto economico – anzi, a dire il vero, le città italiane che più hanno risentito della recessione economica sono quelle del Nord (maggiormente proiettate all’export e al mercato internazionale) -, quanto di quello legato al tempo libero.
Vale a dire: infrastrutture e servizi, al Sud praticamente assenti. Cultura e intrattenimento, sono qui un “optional”, un plus non contemplato nello sviluppo delle politiche sociali.
Un dato negativo, soprattutto perché una società complessa come quella attuale, va analizzata sotto parametri diversi e complementari tra loro. L’infrastruttura economica in questo senso, si sovrappone e interseca quella materiale e dei servizi. E al Sud questo determina un cedimento strutturale anche nel settore dell’ambiente: le città virtuose, in questo senso, sono tutte al Nord, laddove anche di fronte a problemi e flessioni dell’attività produttiva, adeguate politiche di sviluppo riescono a supplire a gravi situazioni di partenza.
La fotografia italiana che ci consegna l’inchiesta di Italia Oggi, va a sottolineare aspetti su cui Civicrazia lavora fin dalla sua nascita: trasparenza nell’amministrazione e nella gestione della cosa pubblica, adeguate politiche di sviluppo a favore del cittadino e del suo “benessere”, sono questioni che ci toccano da vicino e su cui chiediamo in primis il coinvolgimento della cittadinanza e la parallela responsabilità dei pubblici poteri. Questo è il nostro obiettivo, e la strada su cui invitiamo tutti a camminare.
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