Roma e Volontà di Potenza.
Accade a Roma, dopo l’insediamento della Sindaca Virginia Raggi, l’ennesima visione di una difficile assunzione di responsabilità, a fronte di una conquistata vasta, rilevante area di potere, di consenso elettorale. Il Potere politico deve correre parallelamente all’ assunzione di responsabilità, prima e dopo l’insediamento delle cariche, in piccole città o metropoli, i candidati devono interpellarsi. Devono interpellarsi sulle loro qualità, disponibilità, esperienza; disponibilità a trascorrere notti insonni, magari, alla ricerca di soluzioni condivise. La scelta degli esperti dei settori da risanare, doveva essere una operazione preventiva; prima di compromettere la fiducia che il cittadino ripone nella campagna elettorale, investita da una urgente sensibile esigenza di cambiamento. Non basta proporsi come il nuovo, non basta neppure la logica della rottamazione, che lede francamente quanti ci hanno preceduto. È utile valutare, proposte innovative da quanti bene hanno fatto, o soprattutto fallito. La visione di nomine, di dimissioni, di tempistiche e modalità operative fragili, nella composizione della Giunta Raggi è lesiva della fiducia dei cittadini. La disponibilità alla candidatura, di una città, complessa di rilievo Internazionale, politico e Storico, andava valutata con prudenza: essere consapevoli dei propri limiti, e delle proprie capacità. Il politico dovrebbe, fra intenti e obbiettivi, fare lunghe riflessioni sulle proprie fragilità, su quelle dei propri alleati, o compagni di squadra. Meno sule fragilità dell’avversario politico, in una prospettiva di risoluzione delle emergenze, del disagio, delle sofferenze del cittadino. Non voglio pensare che spinga alle Candidature politici, con forti partiti alle spalle, la Volontà di Potenza; non voglio pensare che le speranze dei cittadini che convogliano fiducia, speranza e cambiamento, in un voto, siano traditi da una Visione ipertrofica dell’io dei Candidati. Visione ipertrofica che depaupera i cittadini di una fiducia rinnovata, conferita, spero poi non tradita. I toni della campagna elettorale, intrisi di fiducia nell’ arrivo del Soggetto presunto sapere, presunto Capace, denigratoria e un tantino giustizialista, non promettevano bene. Sarà provata in un esame di realtà: capacità, responsabilità, coesione. Fra onde di attacchi, dovrà fare e resistere al diniego degli onori. La fragilità della frammentata Giunta Raggi si è espressa precocemente, non è isolata questa esperienza, nei diversi partiti.
0 commenti