Apr 2, 2019 | Notizie | 0 commenti

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SISTEMA SANITARIO AL COLLASSO, COSA SI ASPETTA AD INTERVENIRE?

Di recente le Regioni Molise e Veneto hanno deciso di richiamare in servizio alcuni medici pensionati a causa della scarsità di personale operante presso le proprie strutture (soprattutto in ambito specialistico). Questa scelta ha suscitato l’intervento da parte del segretario nazionale della FP CGIL MEDICI e DIRIGENTI Andrea Filippi, che ha dichiarato: “Tutti si sono accorti delle gravi carenze del nostro sistema sanitario, intese in termini di numero di personale medico operante nelle strutture adibite al servizio, tranne il Governo”. Purtroppo non si può che dare ragione a quest’ultimo, in quanto davvero molto poco è stato fatto fino a questo momento per fronteggiare questa emergenza, i cui effetti iniziano a manifestarsi in maniera preoccupante.Certamente il fatto che due Regioni siano state costrette a richiamare in servizio del personale in pensione evidenzia delle allarmanti pecche all’interno del sistema di selezione dello stesso, le cui procedure andrebbero sicuramente snellite e semplificate. Si evidenzia, inoltre,l’esigenza della creazione di un piano di assunzione strutturale che trovi applicazione il più presto possibile. Sempre secondo Filippi gli organici sono ormai sotto il livello minimo per poter garantire la corretta erogazione dei servizi ed a farne le spese sarebbero sia le strutture, che vanno in affanno per carenza di personale, sia l’utenza che non riceve la prestazione di cui avrebbe bisogno. Ad allarmare maggiormente è soprattutto la mancanza di medici specialistici, la cui assenza si traduce in una forte impossibilità da parte delle Strutture Sanitarie di poter far fronte alle patologie spesso più gravi. Il grande assente all’interno di questo scenario non è rappresentato solo dal Governo ma anche dalle Regioni, che fino a questo momento hanno fatto ricorso solo ed esclusivamente a momentanei rimedi tappabuchi che non hanno apportato il minimo miglioramento e che, spesso, vanno a danneggiare la nuova generazioni di medici. Non resta che sperare che vi sia al più presto una presa di coscienza da parte dei nostri governanti che si traduca nell’applicazione di un piano innovativo e strutturale.

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