Approvare subito la legge bipartisan contro il bullismo
Dopo tanto parlare, è finalmente in aula la legge che identifica la fattispecie del bullismo e introduce disposizioni di prevenzione e contrasto a tale spregevole fenomeno.
L’esame in Aula della proposta di legge, già esaminata dalla Commissioni Giustizia e dalla Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, è finalmente iniziato nel mese di giugno 2023.
Il testo propone di estendere la legge 71 del 2017, dedicata al solo cyberbullismo, anche al bullismo, e rilevanti disposizioni.
Art. 612-bis e art. 731 codice penale
È prevista l’ introduzione dell’articolo 612-bis.1 del codice penale, concernente i reati di bullismo e cyberbullismo, la modifica dell’articolo 731 del medesimo codice in materia di inosservanza dell’obbligo di istruzione dei minori e la delega al Governo per l’adozione di disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Definizione di bullismo nella proposta di legge
Nel testo in esame in aula si spiega che “per ‘bullismo’ si intendono l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni”.
La pena prevista
La pena prevista va da un anno a sei anni e sei mesi. Per i minori si arriva all’affidamento ai servizi sociali o a una comunità nel caso il percorso educativo non sia riuscito.
La proposta di legge in esame in aula prevede anche la confisca degli strumenti informatici usati per bullizzare le vittime. Altrettanta attenzione deve essere data agli adulti che non vigilano sui minori violenti (famiglia e docenti).
Percorsi di prevenzione
Oltre alle sanzioni, sono previsti percorsi di prevenzione. Innanzitutto a scuola, e poi con percorsi pedagogici e psicologici. Il supporto psicologico sarà stabilito sia per le vittime che per gli aggressori, spesso ragazzi anch’essi minorenni, con il sostegno dovuto di genitori, scuola e istituzioni.
Le misure rieducative e la partecipazione dei genitori
Il Procuratore della Repubblica può adottare misure per comportamenti irregolari o aggressivi di un minore.
Si prevede un progetto di rieducazione e riparazione, coinvolgendo i servizi sociali e, eventualmente, la famiglia del minore, promuovendo anche un percorso di sostegno alla responsabilità genitoriale.
Tra le misure il sostegno psicologico agli studenti nelle scuole e un maggiore coinvolgimento dei genitori attraverso percorsi di rieducazione e riparazione (giustizia riparativa)
Il ruolo del Tribunale dei Minori
Al termine del progetto il Tribunale dei minori può dichiarare concluso il procedimento; disporre la continuazione del progetto di intervento educativo o adottare un nuovo progetto rispondente a mutate esigenze educative del minorenne. Inoltre può disporre l’affidamento del minorenne ai servizi sociali e può anche disporre il collocamento del minorenne in una comunità, qualora gli interventi previsti sono risultati fallimentari.
Monitoraggio biennale su bullismo e cyberbullismo
Allo stato, come è emerso in tante iniziative di Civicrazia, sappiamo molto poco dei dati di bullismo e cyberbullismo. L’ultimo e rilevante punto della proposta di legge in esame prevede un monitoraggio biennale Istat per ottenere dati certi su bullismo e cyberbullismo.
In questo modo si potrà capire l’effettiva portata del problema e valutare e migliorare l’efficacia delle misure introdotte.
Occorre ora approvare subito la legge per contrastare tali fenomeni e per la protezione e l’educazione dei giovani e passare alla rapida attuazione.
Rosaria Salamone, Avvocato
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