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TERRA DEI FUOCHI: UNA BATTAGLIA CIVICRATICA COSTANTE

TERRA DEI FUOCHI: LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI (CEDU) CONDANNA L’ITALIA

Discariche abusive e rischi di roghi tossici sono ancora un’emergenza concreta nella “Terra dei fuochi”, come da sempre ha evidenziato CivicrazIa e sulla base di circostanziate denunce del Difensore Civico campano.

Decine di ricorsi sono stati presentati a Strasburgo alla Corte europea dei diritti umani da residenti e associazioni, per il reale pericolo per la salute e l’ambiente causato dallo sversamento abusivo dei rifiuti.

La Corte Europea dei diritti umani -CEDU- accogliendo i ricorsi, ha condannato recentemente l’Italia (sentenza del 30 gennaio 2025, Cannavacciuolo e altri c. Italia, ricorso n. 51567/14 e altri 3), sostenendo che le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi e che l’Italia deve introdurre senza indugio misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento in questione.

Ha condannato l’Italia, per il rischio “sufficientemente grave, reale e accertabile” per la vita degli abitanti nella Terra dei Fuochi che viene definito “imminente” e ha riconosciuto un rischio di morte “sufficientemente grave, reale e accertabile”, che può essere qualificato come “imminente”.

L’Italia ha ora due anni per introdurre misure che risolvano l’emergenza in quanto l’impennata di malattie gravi e decessi è stata confermata anche da studi scientifici ufficiali. Il principale studio è stato il REPORT / PERIZIA dell’Istituto Superiore di Sanità, commissionato dalla PROCURA del Tribunale NAPOLI Nord in cui sono stati incrociati tutti i dati Ambientali e Sanitari di 55 Comuni della Terra dei Fuochi.

 

AVER SOTTOVALUTATO IL PROBLEMA HA COMPORTATO UN INCREMENTO ESPONENZIALE DI GRAVISSIME PATOLOGIE

Le istituzioni hanno sottovalutato il circostanziato allarme del Difensore Civico campano, mettendo così a rischio la vita di oltre due milioni di persone e di migliaia di bambini.

Il Report del 2021 ISS-Procura aveva evidenziato la presenza di gravissime patologie come il tumore al seno, l’asma, varie forme di leucemie e le malformazioni congenite, nella «Terra dei Fuochi», tra Napoli e Caserta, legate come fattore causale o concausale allo smaltimento illegale dei rifiuti.

L’intesa tra Procura e ISS aveva l’obiettivo di raccogliere e condividere dati in particolare relativi agli eccessi di mortalità, dell’incidenza tumorale e all’ospedalizzazione per diverse patologie che ammettono tra i fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione ad inquinanti e produrre una mappa di rischio nei 38 comuni dove l’incidenza delle attività ambientali illecite è stata molto alta.

 

L’ISS (ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ) CONSIGLIAVA SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E INTERVENTI ADEGUATI

L’ISS aveva allora affermato che era necessario sviluppare un sistema di sorveglianza epidemiologica integrata con dati ambientali nell’intera Regione Campania e in particolare nelle province di Napoli e Caserta, così come nelle altre aree contaminate del nostro Paese, in modo da individuare appropriati interventi di sanità pubblica, a partire da azioni di bonifica ambientale.

Anche i medici per l’Ambiente di ISDE Campania da 20 anni si battono sollecitando il Governo regionale e nazionale a considerare il problema e, in particolare, il contrasto ai roghi e alla combustione incontrollata. CivicrazIa chiede analisi tecniche accurate, raccolta dati epidemiologici e valutazione di dati ambientali, istituzione di un registro dei tumori, screening oncologici.

 

NECESSARIE URGENTI BONIFICHE E POLITICHE LUNGIMIRANTI

Con le bonifiche e il fattivo contrasto ai roghi e alle combustioni incontrollate va restituito al territorio sicurezza ambientale, salute e bellezza, a vantaggio della salute non solo umana ma anche degli animali e delle piante.

Annunziata Patrizia Difonte, Medico

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