L’ILLEGALE MONITORAGGIO CON GRAPHITE
Il software di sorveglianza Graphite, sviluppato in Israele e venduto all’Italia dall’azienda Paragon Solutions, è stato impiegato per monitorare illegalmente numerosi cittadini, tra cui attivisti di organizzazioni non governative e giornalisti italiani.
GRAVE ILLEGALITA’
L’uso di Graphite per spiare attivisti e giornalisti rappresenta una chiara violazione del diritto alla privacy e della libertà di stampa. Il fatto che siano stati presi di mira soggetti impegnati nella difesa dei diritti umani o nell’informazione è particolarmente preoccupante, perché indica un tentativo di repressione o controllo delle voci critiche.
Ciò è ancor più grave se si considera che l’acquisto di detto programma-spia è strettamente riservato agli Stati e ai loro apparati con specifiche tutele.
VIOLAZIONE DELLE NORME DI GARANZIA DEL CITTADINO
Quanto accaduto dimostra:
– il rischio di un mercato poco regolamentato, dove governi e aziende private possono abusare di strumenti altamente invasivi ;
– la spaventosa inferiorità soggezione dei Cittadini non disponendo di strumenti per tutelare la propria vita e le proprie informazioni.
SICUREZZA NAZIONALE E DIRITTI INDIVIDUALI
L’intera vicenda dimostra la necessità di salvaguadare la sicurezza nazionale con la protezione dei diritti fondamentali, prime fra tutti le libertà di opinione e di espressione.
È fondamentale che l’uso di questi strumenti sia sottoposto a trasparenza, controllo e norme rigorose, per evitare che diventino strumenti di repressione invece che di sicurezza.
Paola Zanoia, Avvocato,
Responsabile Nazionale Battaglie
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