Gen 28, 2025 | Battaglie | 0 commenti

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UN CASO PER LA TUTELA DEI DIVERSAMENTE ABILI

Un grido per la tutela dei disabili: il caso Giuseppe Sannino:
“L’urgenza di risposte chiare, i soliti scaricabarile e le implicazioni psicologiche di un sistema inefficace”

La vicenda di Giuseppe Sannino non è solo una battaglia personale, ma è un grido di aiuto volto a sostenere tutti coloro che, come lui, affrontano quotidianamente discriminazioni e barriere. Dietro la richiesta di tutela si cela la speranza di migliorare un sistema che, spesso, lascia i più fragili senza risposte. L’esperienza di Giuseppe Sannino, oltre ai disagi pratici, evidenzia anche profonde implicazioni psicologiche: l’ansia, la frustrazione e la tensione accumulata sono il prezzo umano di un percorso fatto di silenzi istituzionali e di mancati interventi delle pubbliche amministrazioni.

 

La vicenda e le implicazioni psicologiche

Giuseppe Sannino vive una situazione di grave disagio a causa di problematiche strutturali legate al box auto che utilizza per necessità quotidiane. Le sue richieste di intervento hanno incontrato atteggiamenti ostili da parte della proprietaria e del suo legale, culminando in frasi denigratorie e discriminatorie che spregevolmente sottolineano la sua disabilità. Nonostante numerosi solleciti, i disagi strutturali del box non sono stati risolti, aumentando il rischio per la sua sicurezza e minando la sua dignità personale.
In una lettera inviata al Difensore Civico regionale, il ricorrente ha chiesto interventi immediati per far cessare i comportamenti discriminatori e ripristinare le condizioni di sicurezza. Il Difensore Civico ha richiesto interventi.
La mancanza di azioni tempestive delle pubbliche amministrazioni hanno generato non solo difficoltà pratiche, ma anche un forte stress psicologico. Sannino ha infatti descritto una sensazione di crescente tensione, alimentata dagli atteggiamenti intimidatori messi in atto nei suoi confronti e in considerazione che nessuna delle pubbliche istituzioni interpellate ha dato risposte soddisfacenti.
Dopo oltre un anno di carte tutti si rimpallano le responsabilità.

 

Un grido per tutti i disabili

La battaglia di Sannino non è solo sua. La sua storia vuole dare voce a chi non ha la forza o le risorse per combattere. L’assenza di tutela e lo scaricabarile fra le diverse amministrazioni può avere conseguenze gravi per persone disabili o fragili, specialmente se prive di risorse o supporto adeguato.
È evidente come come la mancanza di interventi chiari da parte di tutte le istituzioni che hanno trattato tali problematiche possa avere conseguenze drammatiche, fino all’isolamento sociale o, peggio, al peggioramento delle condizioni psicofisiche.

 

L’insoddisfacente riscontro attuale

Nonostante le gravi situazioni evidenziate, le risposte ricevute sono state frammentarie e spesso limitate. Il Difensore Civico in questione non ha ancora individuato l’amministrazione pubblica competente e chiesto gli specifici provvedimenti; ciò favorisce inerzia e scaribarile delle pubbliche amministrazioni; persino l’UNAR ha escluso reati discriminatori, classificando il caso come una semplice disputa condominiale,
evitando persino di censurate le gravi situazioni provate. Queste risposte non considerano l’impatto devastante, umano e psicologico, di tali eventi, che richiedono un approccio umano, sensibile e proattivo e soprattutto atti conclusivi soddisfacenti.
Non erano mancati in altri casi da parte di altri Difensori Civici atti energici che hanno individuato le responsabilità e stroncato gli scaricabili. Perché nel caso Sannino si è, invece, preferito eludere i nodi e assumere le relative decisioni?

 

L’urgenza di stroncare gli scaricabarili con provvedimenti precisi e decisi

La frammentazione delle competenze e la mancanza di una visione univoca aumentano il disagio per chi si trova in situazioni di vulnerabilità. Occorre fornire risposte tempestive e azioni concrete, non solo per risolvere subito casi individuali come quello di Giuseppe Sannino ma anche per costruire un sistema di tutela che possa prevenire simili situazioni e persone che non fuggano dalle loro responsabilità.
È necessario agire con empatia e con rigoroso e pronto rispetto delle norme di tutela e comprendere che dietro ogni richiesta ci sono vite e dignità da proteggere.

 

Tutelare davvero

La vicenda di Giuseppe Sannino è un richiamo urgente alle istituzioni: la tutela dei diritti dei disabili non può essere lasciata al caso o alla discrezione di risposte frammentarie. Serve un sistema che garantisca chiarezza, coordinazione e interventi concreti. Questo grido di aiuto è un appello a migliorare il futuro non solo per Sannino, ma per tutti i disabili che meritano rispetto, ascolto e dignità.

Lucrezia Rossetti

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