Mar 14, 2018 | Notizie | 0 commenti

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UNA PANCHINA DI COLORE ROSSO

Una panchina di colore rosso è stata inaugurata l’8 marzo 2018 nel Comune di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, in memoria di Melania Rea e Stefania Formicola, tutte e due vittime dell’efferata violenza contro le donne.  Posta di fronte alla casa comunale, la panchina è accompagnata da una scritta: “Accanto a me…non (è) la solita panchina” e vuole rappresentare un simbolo della lotta contro la violenza e la sopraffazione sulle donne, contro la cultura del possesso, contro l’amore malato. Un simbolo che invita a riflettere sul valore di una relazione alla pari, vissuta all’insegna del rispetto, della reciprocità, della gioia e della serenità, in cui l’amore è veramente volere il bene dell’altro. Secondo il rapporto delle attività della rete antiviolenza ERA di Napoli, un sistema di servizi integrati a tutela delle donne in difficoltà, in Italia una donna su 3 subisce violenza almeno una volta nella vita. Dal 2005 ad oggi sono state uccise 1.377 donne e nell’80% dei casi dal compagno. Secondo i dati Istat la Lombardia, il Lazio e l’Emilia Romagna hanno fatto registrare il tasso più elevato di violenza sulle donne; la Campania si colloca tra le ultime posizioni, ma facendo emergere comunque un dato inquietante e cioè che dal 2010 al 2014 si sono verificati  1.162 casi di violenza sessuale, esattamente il 6,9% del totale. Le donne oggi denunciano, anche se non si può ancora parlare di una vera e propria mobilitazione e di una nuova cultura di emancipazione da vecchi schemi e dinamiche paternalistiche. “Spesso – rimarca Simona Marina, delegata del Sindaco di Napoli per le pari opportunità –  è la donna che si sente responsabile della violenza che subisce. E’ così diffusa la mentalità maschilista anche nelle donne che se un uomo le priva della libertà di scegliere e di autodeterminarsi loro stesse non lo riconoscono come un fatto violento”. E sempre dai dati forniti emerge che il fenomeno della violenza contro le donne è trasversale e appartiene purtroppo a tutti i territori e classi sociali.

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