Sprechi, ritardi e perdita di fondi: il disastro della Giustizia Italiana
Leggere le cronache giudiziarie italiane è ormai un’esperienza frustrante, specialmente per gli addetti ai lavori. L’inefficienza del sistema giudiziario, l’accumulo di arretrati e la scarsa capacità di gestione delle risorse continuano a minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il nostro Paese è stato più volte richiamato dagli organismi europei per la lentezza dei processi, ma le riforme si sono rivelate spesso palliativi incapaci di scardinare una macchina giudiziaria che, più che un Frecciarossa, somiglia a un treno merci fermo in una stazione dimenticata.
Un Problema cronico: lentezza e condanne europee
Il sistema giudiziario italiano è uno dei più lenti d’Europa. Secondo i dati della Commissione Europea, la durata media di un processo civile in Italia è di oltre 500 giorni solo in primo grado, contro una media UE di circa 200 giorni. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha condannato più volte l’Italia per la violazione dell’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che garantisce il diritto a un processo equo in tempi ragionevoli.
La cosiddetta “Legge Pinto” (Legge n. 89/2001), introdotta per compensare i cittadini danneggiati dai tempi eccessivi della giustizia, è diventata un ulteriore costo per lo Stato, con un numero crescente di ricorsi e indennizzi liquidati a chi attende troppo a lungo una sentenza. Il paradosso? Lo Stato paga milioni di euro in risarcimenti per i ritardi della Giustizia, ma non investe abbastanza per risolvere il problema alla radice.
L’Opportunità del PNRR e i rischi di un fallimento
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’occasione storica per migliorare il sistema giudiziario, con miliardi di euro stanziati per la digitalizzazione e l’efficienza degli uffici giudiziari. Ma c’è un problema: i fondi rischiano di essere sprecati o non utilizzati affatto.
I ritardi nell’attuazione delle riforme potrebbero far perdere all’Italia una parte significativa dei finanziamenti europei. La riforma Cartabia (D.Lgs. n. 149/2022), che doveva accelerare i processi e ridurre il contenzioso, sta trovando difficoltà nell’applicazione, con molti uffici giudiziari impreparati a gestire i nuovi strumenti previsti.
Il Caos della Giustizia di Pace
Un esempio concreto di cattiva gestione della giustizia arriva dalla Giustizia di Pace.
Abbiamo registrato:
Processi bloccati e cittadini costretti ad attendere anni per una decisione;
Testimonianze a rischio, perché il nuovo Giudice potrebbe dover decidere basandosi solo sui verbali senza aver assistito direttamente all’escussione dei testimoni;
Magistrati onorari in bilico, con il rischio di contenziosi tra i Giudici di Pace rimossi e l’amministrazione della giustizia;
Un ulteriore aumento del contenzioso contro lo Stato, con possibili richieste di risarcimento.
Il Peso delle Truffe Assicurative sui Tribunali
A complicare ulteriormente il quadro è il fenomeno dei falsi sinistri e delle truffe assicurative, che contribuiscono in modo significativo a ingolfare la macchina giudiziaria. Un numero elevato di procedimenti riguarda cause intentate per risarcimenti basati su incidenti simulati o gonfiati ad arte. Questo comporta un dispendio enorme di risorse per la giustizia civile, sottraendo tempo e attenzione a cause di maggiore rilevanza sociale ed economica. I Giudici si trovano a dover gestire un numero sproporzionato di processi derivanti da questi fenomeni fraudolenti, rallentando ulteriormente la definizione delle controversie legittime. Questo non solo appesantisce il sistema, ma incide anche sui costi della collettività, dato che le compagnie assicurative, per far fronte ai risarcimenti fraudolenti, finiscono per aumentare i premi assicurativi per tutti gli automobilisti.
Danni per la Collettività: un peso su cittadini e imprese.
L’inefficienza della giustizia italiana ha ricadute dirette sulla collettività. Non si tratta solo di costi economici per lo Stato, ma anche di disagi per milioni di cittadini e imprese. I lunghi tempi della giustizia civile scoraggiano gli investimenti, rendono difficile il recupero dei crediti e aumentano l’incertezza legale.
Il Ruolo della Corte dei Conti: un necessario intervento
La gestione inefficiente della giustizia non è solo un problema di equità e diritti, ma anche un costo enorme per le casse dello Stato. Ogni causa bloccata aumenta il rischio di ricorsi per equa riparazione ex Legge Pinto, con il Ministero della Giustizia che spesso si trova a dover pagare indennizzi senza nemmeno costituirsi in giudizio.
Di fronte a questa situazione, è fondamentale coinvolgere la Corte dei Conti per verificare se vi siano profili di danno erariale derivanti dalla cattiva gestione della giustizia e dall’eventuale perdita dei fondi PNRR. Lo Stato non può permettersi di continuare a pagare per inefficienze che potrebbero essere evitate con una gestione più attenta e responsabile delle risorse pubbliche.
Cosa Fare? Le soluzioni proposte da Civicrazia
Per evitare che la giustizia italiana diventi un caso irrecuperabile, servono interventi concreti ovverosia:
– Stabilità nella gestione dei processi: un Giudice dovrebbe seguire la stessa causa fino alla sentenza, evitando rotazioni che rallentano i procedimenti e ne compromettono l’efficacia.
– Utilizzo intelligente dei fondi PNRR: Le risorse devono essere investite in digitalizzazione, potenziamento degli organici e miglioramento delle infrastrutture giudiziarie.
– Valorizzazione del ruolo degli Avvocati: La loro esperienza dovrebbe essere integrata nei processi decisionali delle riforme, evitando soluzioni calate dall’alto e poco applicabili nella pratica.
– Promuovere interventi e verifiche da parte della Procura della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica.
Riflessioni conclusive: la Giustizia senza avvocati non esiste
Il sistema giudiziario non può funzionare senza il contributo attivo degli Avvocati, che ogni giorno si confrontano con inefficienze, ritardi e decisioni discutibili. Ascoltare chi lavora sul campo potrebbe essere la chiave per evitare che l’Italia continui a collezionare figuracce internazionali e, soprattutto, per garantire ai cittadini un diritto essenziale: quello a una giustizia veloce ed efficace.
Se non si agirà subito, l’Italia rischia di diventare il laboratorio perfetto di ciò che una giustizia non dovrebbe mai essere: lenta, costosa e incapace di tutelare i diritti dei cittadini. È ora di smettere di ignorare tale fondamentale problema.
Riccardo Vizzino, Avvocato,
Responsabile nazionale di Civicrazia contro le truffe assicurative
https://www.civicrazia.org/wp-content/uploads/2025/03/treno.pdf
0 commenti