“Voglia di concretezza. Così si potrebbe riassumere la tendenza che sembra emergere nell’ultima settimana a proposito della politica italiana”, questo l’interessante incipit di Paolo Pombeni, Professore ordinario di Storia dei sistemi politici Europei presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, in prima pagina sul quotidiano Il Messaggero del 8 febbraio scorso.
Civicratico anche il titolo, “La politica rinunci al dividendo della paura”, e gran parte della trattazione che riportiamo solidalmente come utile spunto di riflessione:
“… la gente chiede alla politica di fare il suo mestiere, cioè di governare. Quelli responsabili si rendono conto che governare è un’attività complessa che si svolge in dialettica tra le parti, ma col concorso di tutti. Certo una vecchia politica, che vogliamo sperare sia in via di superamento, si illude che si possa trarre vantaggio da dividendo della paura. … Adesso forse sta venendo il momento che è proprio della svolta riformatrice di ogni sistema. … In effetti la svolta riformatrice per qualsiasi nazione comincia da qui, dall’affrontare i problemi non a partire dalle paure, ma dalla volontà di mettere mano sai problemi…
i politici percepiscono che il clima sta cambiando. Voci avvertite del centro e dell’area moderata di entrambi gli schieramenti segnalano da tempo l’esigenza di cambiare passo, di mettere al centro dell’azione politica la capacità di affrontare i problemi e di governare”
Esattamente ciò che chiede Civicrazia, con il suo appello di trasparenza. E continua:
“L’Italia ha accumulato molti ritardi ed è un lusso che non può più permettersi. … Bisogna assolutamente evitare quella che purtroppo è una nostra tradizione: il riformismo senza riforme, cioè un girare a vuoto di parole e belle intenzioni a cui non corrispondono poi cambiamenti reali nelle strutture, nelle mentalità e nei comportamenti. Per questo la politica ha bisogno di ritrovare il gusto della grande arena che è quella dove tutti si battono coi temi cruciali del momento e non duellano fra loro per decidere semplicemente chi sia il più bello del reame”.
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